Alzheimer

Il morbo di Alzheimer provoca la distruzione progressiva  delle cellule cerebrali con conseguente demenza degenerativa. Si manifesta solitamente in tarda età, ma l’età media ultimamente si è abbassata.

Si stima (dati World Alzheimer Report) che nel mondo ci siano più di trenta milioni di persone affette da questa patologia. Il numero di ammalati è proporzionale al numero di anziani e quindi maggiore nei paesi più sviluppati.

Il morbo di Alzheimer è causato dal deposito extraneuronale di un peptide anomalo con conseguente formazione di placche che danneggiano irreversibilmente i neuroni. Inoltre all’interno degli stessi e soprattutto a livello dell’ippocampo (l’area deputata  ad apprendimento e memorizzazione) si accumula una proteina in ammassi neurofibrillari.

I sintomi sono deficit cognitivo e amnesia progressiva. Il primo riguarda inizialmente sporadici fatti quotidiani, poi con il passare del tempo si manifesta con perdita della memoria riguardante fatti della vita passata e conoscenze acquisite.

Resta piuttosto integra l’esecuzione automatica di azioni abituali.

La salute resta quindi compromessa, ma se non sopravvengono complicanze la sopravvivenza può essere abbastanza lunga.

Per ora non esistono terapie mirate, ma si può tentare di rallentare il processo degenerativo agendo su alcuni di quelli che sembrano essere i meccanismi responsabili di questa patologia.

La prevenzione può essere basata su alcuni comportamenti atti a ridurre i fattori di rischio:

  • tenere sotto controllo peso, pressione, glicemia e colesterolo
  • fare attività fisica
  • mantenere il cervello allenato ad attività mnemoniche e di concentrazione
  • curare di avere rapporti sociali adeguati e frequenti
  • evitare le cadute e quindi danni cerebrali
  • assumere meno sostanze grasse e più sostanze antiossidanti
  • evitare il fumo, l’alcol e le droghe di qualsiasi tipo
  • Prevenire malattie cardiache, ipertensione, diabete e ictus è anche di prioritaria importanza in quanto possibili fattori favorenti il morbo di Alzheimer

 

Emorragia

L'emorragia è la fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni. Può verificarsi all'interno o all'esterno del corpo e quindi si parlerà di emorragia interna o esterna.

Se il sangue è di colore scuro e fuoriesce lentamente proviene da una vena, se ha colore rosso vivo e esce a fiotti viene da un'arteria, se infine è rossastro ed esce a gocce vuol dire che si è leso un capillare.

Se la cute rimane integra  il sangue si raccoglie sotto l'epidermide e si forma un'ecchimosi che passa dal colore rosso al bluastro al giallastro con il passare delle ore . Può essere utile in tal caso mettere una borsa del ghiaccio sulla parte interessata per provocare una vasocostrizione e ridurre quindi l'afflusso di sangue.

Se la cute è lesa si deve disinfettare, applicare una fasciatura non troppo stretta ed eventualmente, se è un arto ad essere interessato, mantenerlo in alto per ridurre l'emorragia stessa. Il ferito deve rimanere in posizione supina e nei casi più gravi è necessario trasportarlo al pronto soccorso più vicino.

Le emorragie capillari sono le meno pericolose.

Quelle arteriose devono essere subito arginate per evitare un'eccessiva fuoriuscita di sangue.

A tal fine si deve disinfettare e poi tamponare con garza sterile comprimendo a monte della ferita.

Il laccio emostatico va usato solo in caso di assoluta necessità.

EMORRAGIA ESTERNA

Quando si verifica un'emorragia esterna bisogna far sdraiare il paziente in posizione supina e, se non si sospetta una frattura, sollevare la parte sanguinante.

Se la ferita è estesa si devono unire i labbri della ferita stessa con la punta delle dita per 10 minuti circa e premere sulla ferita stessa una garza o un fazzoletto pulito fissandolo con una benda ben aderente.
Ci si deve in ogni caso rivolgere ad un medico.

EMORRAGIA INTERNA

Le emorragie interne sono riconoscibili con maggiore difficoltà perché il sangue non è visibile e quindi si può solo presumere la loro presenza basandosi su sintomi quali pallore, agitazione, estremità fredde e violacee, polso rapido e debole, respirazione rapida e superficiale, offuscamenti della vista, sete intensa, ronzio alle orecchie.

In tali casi si deve subito chiamare l'ambulanza e far rimanere l'infortunato in posizione supina, ben coperto e  con le gambe in alto per favorire l'afflusso di sangue al cervello.


Un altro modo di differenziare le emorragie è quello che prende in considerazione la localizzazione della fuoriuscita di sangue.

Si distinguono quindi emorragie cutanee o sottocutanee, viscerali, articolari e delle mucose.

EMORRAGIA CUTANEA E SOTTOCUTANEA

Le emorragie cutanee sono la petecchia, l'ecchimosi, la porpora e l'ematoma.

La petecchia è una macchiolina puntiforme di colore rosso vivo e può essere causata da fragilità capillare, piccoli traumi o malattie della coagulazione. Può presentarsi sulla pelle o sulle mucose.

L'ecchimosi , o livido, è dovuta alla raccolta sottocutanea di sangue proveniente da rottura di arterie o vene di piccolo calibro. Può essere causata da traumi ed essere favorita da difetti di coagulazione o fragilità dei vasi sanguigni. Può verificarsi in corrispondenza di qualsiasi tessuto.

L'ampiezza dipende da l tipo di vaso sanguigno leso, dall'età del paziente, da eventuali stati patologici ( ad esempio l'emofilia, malattia ereditaria che compromette la coagulazione), e dalla localizzazione.

La porpora si verifica a livello della mucosa gastrica, dell'apparato uro-genitale o della cute ed è causata da un'alterazione della permeabilità vascolare con fuoriuscita di piccole quantità di globuli rossi a causa della diminuzione del numero di piastrine.

E' una malattia cronica che si manifesta solitamente prima dei 25 anni.

L'ematoma è la raccolta di sangue a livello di un organo o un tessuto per rottura di un vaso sanguigno.

Il sangue si raccoglie e diventa denso, provocando una reazione dell'organismo che porta alla formazione di tessuto connettivo nell'area interessata.

E' causato da traumi o malattie della coagulazione.

EMORRAGIA ARTICOLARE

Quando si verifica il versamento e l'accumulo di sangue in una cavità articolare si ha l'emartro che si manifesta con gonfiore, dolore e riduzione del movimento articolare.

Può essere causato da traumi o da alterazioni vascolari.
Solitamente interessa il ginocchio. E' più grave nelle persone sofferenti di emofilia.

EMORRAGIA VISCERALE

L'emorragia viscerale più frequente è quella cerebrale che ha luogo nel cervello o a livello delle membrane che lo avvolgono.
E' provocata dall'ipertensione arteriosa, da traumi o da malattie del sangue.

EMORRAGIA DELLE MUCOSE

L'emorragia più frequente a livello delle mucose è quella nasale, detta epistassi

 ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

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Punture di animali marini

Animali marini molto comuni quali i coralli, i ricci, le meduse, le attinie (comunemente dette anemoni di mare) e i pesci ragno sono tra i più pericolosi in quanto possono causare con i loro aculei o con gli uncini, detti nematocisti, punture molto fastidiose con formazione di un ponfo (rigonfiamento), prurito e bruciore.

A volte, in soggetti predisposti, i sintomi sono rappresentati anche da nausea, spossatezza, mal di testa e lacrimazione.

Quando si avvistano delle meduse per evitare di essere colpiti dai filamenti urticanti può essere utile nuotare avendo alle spalle l'ombrello degli animali, in modo da evitare i filamenti. La più pericolosa nei nostri mari è la "Pelagia noctiluca" che possiede un ombrello del diametro di circa 15 cm. di colore rosa-arancio. Ha quattro filamenti urticanti lunghi fino a 4 metri per cui è facile essere colpiti prima di avvistarla. Nel caso di punture di medusa bisogna uscire subito dall'acqua ed evitare di grattarsi e di sfregare la zona colpita.
Un'altra specie, più diffusa e meno urticante è la "Rhizostoma pulmo" che non ha filamenti per cui è più facile da evitare.

Se si vedono delle tracine o degli scorfani, basta non molestarli e muoversi lentamente: la tracina si sposta per non farsi calpestare!
Sono due specie mimetiche: la tracina si nasconde nella sabbia dei fondali, ma si può individuare grazie alla sua pinna nera, lo scorfano vive tra gli scogli.
Iniettano un veleno  poco pericoloso, ma che provoca dolore intenso e può dare anche malessere generale: si deve immergere la zona colpita in acqua molto calda (a 45°C circa)  per 30-90 minuti perché il caldo distrugge il veleno  (si tratta infatti di una sostanza termolabile), rimuovere eventuali spine con delle pinzette, pulire bene la ferita con acqua  e infine si deve ricorrere al medico che interverrà con una profilassi antitetanica e una terapia antibiotica.

Questi accorgimenti sono validi anche in caso di punture di razze.

I ricci devono essere evitati facendo attenzione a non appoggiarvi sopra mani o piedi.
Due sono le specie che vivono nei nostri mari: il "Paracentrotus lividus" e l'"Arbacia lixula", il primo di colore scuro, il secondo nero.
In caso si venga a contatto con gli aculei occorre estrarli con una pinzetta.

Le attinie non danno grandi problemi se non alle persone allergiche, ma è meglio non avvicinarsi. L'"Anemonia sulcata" è verde iridescente con la parte finale dei tentacoli di colore lilla e vive in poca acqua tra le scogliere.

Le razze e le torpedini sono raramente presenti nei nostri mari, ma comunque da evitare.

Occorre subito lavare la parte colpita con acqua di mare, quindi disinfettare ed estrarre l'aculeo se è rimasto nella cute.
Se sono presenti sintomi gravi, come quelli sopra descritti, bisogna subito rivolgersi ad un medico. Altrimenti è sufficiente applicare una pomata cortisonica e, in caso di dolore, somministrare un antidolorifico. Non usare limone o ammoniaca.
Per evitare di incorrere in questi problemi si deve fare molta attenzione a dove ci si appoggia con le mani o i piedi muovendosi nell'acqua.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

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Dove e come mi curo

Come districarsi nella fitta giungla di ospedali, case di cura, policlinici e presidi sanitari, quando si deve risolvere un problema di salute? Per aiutare i cittadini nella scelta, nasce un sito internet che mappa l'offerta sanitaria del nostro Paese, regione per regione.
Si chiama

doveecomemicuro

ed è una guida sicura che, con qualche 'click', permette di individuare la struttura migliore per le esigenze del paziente, ad esempio dove partorire, dove sottoporsi ad un intervento al ginocchio o dove eseguire un bypass coronarico. 

Basta inserire il tipo di patologia di interesse tra le 28 presenti sul portale e incrociare il dato con i criteri di distanza geografica, per individuare le strutture 'promosse' nella gestione di quel determinato problema di salute e più vicine a casa. La qualità dell'informazione, di carattere rigorosamente scientifico, è garantita da un Comitato composto dai massimi esperti mondiali sulla trasparenza, in base a un set di 50 indicatori di qualità assistenziale delle strutture, individuati attraverso i dati di Ministero della Salute, Istat e l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e altri enti di ricerca.
Ora è presente anche una sezione dedicata alle malattie rare con l'elenco delle strutture presso cui è possibile curarle.

Fonte ANSA

Convegno internazionale " IL FARMACISTA DI REPARTO TRA ASPETTATIVE E COMPETENZE, MODELLI E RISULTATI"

                                                        
Torino, 18 maggio 2009
 

Il Convegno internazionale " IL FARMACISTA DI REPARTO TRA ASPETTATIVE E
COMPETENZE, MODELLI E RISULTATI
", organizzato dalla Farmacia
dell'A.O.U. San Giovanni Battista di Torino (Ospedale Molinette)
, si
terrà a Torino presso il Centro Congressi Lingotto, in via Nizza 280,  il
21-22 Maggio 2009.

È una occasione da non perdere per far conoscere una realtà ospedaliera
innovativa, in cui la figura del farmacista clinico diventa importante a
fianco dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari nella cura e
assistenza del malato. 

Già esistente e operativa alle Molinette, questa realtà tipicamente
torinese, ispiratasi ai modelli inglesi e americani, sarà resa nota al
pubblico, attraverso le due giornate del Convegno, in cui parteciperanno
ospiti e relatori di fama internazionale, tra cui si segnalano: Frank
Jorgensen Presidente ESCP, Jacqueline Surugue Presidente European
Association Hospital Pharmacists, Silvio Garattini Direttore Istituto
Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Mario Boccadoro Direttore
S.C.D.U. Ematologia A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino, Professore
Ordinario di Malattie del Sangue Facoltà Medicina e Chirurgia Università
degli Studi di Torino, Alessandro Tizzani Direttore S.C.D.U. Urologia 1,
Direttore Dipartimento di Chirurgia A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino,
Professore Ordinario di Urologia Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Torino.

    «Il nostro obiettivo - sottolinea la dottoressa Silvana Stecca,
direttore della Farmacia San Giovanni Battista di Torino, chairman del
Convegno - è quello di far diffondere la presenza del farmacista di
reparto in tutti gli ospedali italiani
e far capire che utilizzare nelle
strutture ospedaliere, a diretto contatto con il paziente e a stretto e
costante confronto con il medico, le competenze specifiche del farmacista
è divenuta una componente essenziale dell'assistenza sanitaria pubblica,
al fine di creare un valore aggiunto che ottimizzi il servizio, consentendo
la riduzione del rischio clinico e la razionalizzazione delle risorse»
 
Saranno presenti Eleonora Artesio Assessore alla Sanità della Regione
Piemonte, Giuseppe Galanzino Direttore Generale A.O.U.S. Giovanni Battista
di Torino, Laura Fabrizio Presidente SIFO, Mario Giaccone Presidente Ordine
dei Farmacisti della Provincia di Torino. 

È prevista la conferenza stampa dalle ore 13 alle ore 14 di giovedì 22
maggio 2009, all'interno del Centro Congressi Lingotto. Sarà offerto un
coffee-break.
 

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