Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è il ritorno nell"esofago di materiale presente nello stomaco ed è causato da un  funzionamento non corretto della valvola che separa le due parti anatomiche.

Spesso interessa i neonati, nei quali il funzionamento di questa valvola non è ancora del tutto sviluppato.

Il reflusso provoca disturbi legati al fatto che il materiale proveniente dallo stomaco è molto acido e quindi causa  dolore, forme infiammatorie e ferite a livello della parete esofagea.

I sintomi sono:

  • forte sensazione di bruciore al petto (pirosi)
  • dolore alla bocca dello stomaco
  • bruciore alla gola
  • rigurgito acido
  • difficoltà a deglutire (disfagia)
  • salivazione eccessiva
  • tosse

Il reflusso gastroesofageo può rappresentare un fatto sporadico o una patologia vera e propria.

In una persona sana può infatti accadere che ogni tanto, dopo mangiato, si verifichino alcuni episodi. In tali casi è sufficiente evitare pasti troppo abbondanti, specialmente alla sera, non consumare cibi ricchi di grassi, cioccolato, menta, alcol, caffè, tè, evitare il fumo;  è bene inoltre non indossare indumenti troppo stretti, non  sdraiarsi subito dopo i pasti, ed eventualmente utilizzare un cuscino più alto o elevare un poco la testiera del letto.
Anche il sovrappeso favorisce questo disturbo.

Se il reflusso gastroesofageo diventa abituale si parla di malattia da reflusso gastroesofageo e ci si deve rivolgere al medico che consiglierà i farmaci necessari per evitare conseguenze più gravi, quali esofagite, stenosi esofagea, esofago di Barrett.

L"esofagite è un"infiammazione dell"esofago causata dal fatto che la parete dell"esofago, a differenza di quella dello stomaco,  non tollera gli acidi.
L"esofagite provoca disturbi come difficoltà a deglutire, sanguinamento, ulcere, cicatrici e conseguente stenosi (restringimento del lume) dell"esofago.

L"esofago di Barrett  è una malattia che si verifica all"incirca nel 10% dei casi di esofagite e consiste nella trasformazione delle cellule che rivestono le pareti dell"esofago fino a diventare simili a quelle dello stomaco.
E" un disturbo piuttosto grave perchè a volte favorisce lo sviluppo di forme tumorali.

Altri disturbi legati al reflusso sono l"ernia iatale e l"infezione da Helicobacter Pylori, che sembra essere un fattore favorente.

L"ernia iatale è lo spostamento di una piccola parte di stomaco verso la cavità toracica attraverso la parete diaframmatica. Può favorire il reflusso.

 

Leggi anche "il reflusso gastroesofageo" a cura del Dott. Angelo Carli

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

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Curarsi con il Magnesio

   
 

Il magnesio è noto fin dall'antichità: il suo nome deriverebbe infatti da quello di una piccola città dell'Anatolia, in Asia Minore, Magnesia. Ma soltanto nel 1829 il farmacista francese Bussy riuscì ad ottenerlo allo stato puro; la scoperta delle sue proprietà è quindi relativamente recente. Il magnesio è l'ottavo elemento più abbondante e costituisce circa il 2% della crosta terrestre, inoltre è il terzo per abbondanza tra gli elementi disciolti nell'acqua marina. In natura non esiste allo stato libero, ma si trova complessato con altri elementi. Questo metallo alcalino terroso è principalmente usato come agente legante nella produzione di leghe alluminio-magnesio. Il magnesio è un metallo leggero (di un terzo rispetto all'alluminio), di colore bianco argento e abbastanza duro, che si appanna leggermente se esposto all'aria. La polvere di questo metallo si scalda e brucia con una fiamma bianca a contatto con l'aria. È difficile che prenda fuoco quando viene conservato in grosse quantità, ma si infiamma facilmente se disposto in strisce o filamenti sottili (usato per le lampade fotografiche a flash).

Viene oggi impiegato nella fabbricazione di fuochi artificiali, nonché in metallurgia ed in campo medico è stato impiegato per molti anni esclusivamente come purgante ( solfato, citrato e idrossido di Mg) e come antiacido ( idrossido, trisilicato e ossido di Mg).

Solo recentemente, infatti, la scienza medica ha iniziato ad accettare l'idea che numerose patologie possano avere la loro origine in una carenza di magnesio e ha cominciato a somministrare Sali di magnesio per correggere il deficit.

Il primo composto di magnesio a essere conosciuto e il più impiegato in medicina fu il solfato che il chimico inglese Grew estrasse nel 1694 dalle acque minerali di Epsom e che per questo fu chiamato "sale di Epsom" o "epsomite".

Negli ultimi anni, invece, all'attenzione della medicina è apparso il Cloruro di Magnesio ( MgCl26H2O) , un sale che viene estratto principalmente dall'acqua di mare, nella quale è contenuto in grandi quantità ( il mare Mediterraneo ne contiene 7,5 grammi per litro).

Nel regno vegetale, il magnesio ricopre un ruolo fondamentale. E' uno dei componenti della clorofilla, grazie alla quale è possibile l'aerobiosi ( condizione di vita che necessita di presenza di ossigeno), quindi la vita vegetale e, di conseguenza, quella animale e umana. La clorofilla è un pigmento verde, costituito da una grossa molecola contenente i 4 elementi fondamentali dei composti organici, la cosidetta "tetrade organica", cioè carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno, uniti ad un atomo di magnesio che si trova al centro della molecola. Nell'uomo, ha una struttura analoga l'emoglobina del sangue, nella quale però l'atomo centrale di magnesio è sostituito da uno di ferro. Se nel regno vegetale il magnesio ha una importanza fondamentale, non minore è il suo ruolo all'interno del nostro organismo.

Di tutto il magnesio che introduciamo con la nostra alimentazione, solo un terzo viene assorbito (nella parete alta dell'intestino tenue) e questo indipendentemente dalla concentrazione di magnesio presente nel sangue. Gli altri due terzi vengono eliminati direttamente con le feci, che costituiscono la più importante via di scarico di questo elemento. Il terzo che è stato assorbito viene poi eliminato prevalentemente attraverso l'urina e, in misura minore, attraverso il sudore.

Il corpo umano contiene circa 25 grammi di magnesio di cui il 99% è intracellulare, ossia si trova all'interno delle cellule. Qui costituisce il secondo catione in ordine di presenza, dopo il potassio, ed è concentrato per il 70% nel tessuto osseo e per il 29% negli altri tessuti, principalmente muscolare e nervoso, e in certi organi, quali il fegato, i reni e i testicoli. Il restante 1% è extracellulare ed è contenuto nel plasma e nei succhi digestivi. Nella pratica medica è molto utile conoscere questa distribuzione del magnesio all'interno del nostro organismo. Infatti, se il medico misura il magnesio plasmatico di un paziente, deve sapere che sta valutando solo l'1% della quantità totale e che perciò questo risultato non può avere che un valore molto relativo. Ecco perché è possibile avere autentiche carenze di magnesio pur avendo una magnesiemia normale. La quantità di magnesio intra-eritrocitario, cioè quello contenuto nei globuli rossi, è invece il valore assai più significativo, poiché fa parte del restante 99% del magnesio che possediamo, cioè di quello intra-cellulare. Un suo deficit rispecchia quindi più fedelmente una reale carenza. Il livello medio di magnesio nel plasma è di 18-25 mg per litro, mentre quello del magnesio intraeritrocitario varia fra i 50 e i 70 mg per litro.

La fisiologia del magnesio è una delle più complesse e, per di più, sono solo pochi anni che la scienza ufficiale ha tolto questo elemento dal limbo in cui era stato relegato per tanto tempo, iniziando a considerarne l'importanza e studiandone il ruolo in maniera approfondita. Molto resta ancora da scoprire, anche se sono già state individuate parecchie delle sue funzioni. Da quanto già conosciamo, appare comunque evidente l'importanza fondamentale del magnesio per il funzionamento di tutto l'organismo.

Gli scienziati ritengono che il magnesio sia il co-fattore di circa 300 enzimi e che quindi partecipi, direttamente o indirettamente, alla fisiologia di tutti gli apparati. Le sue azioni riconosciute sono:

  • Partecipa al metabolismo dei glucidi
  • Interviene nel metabolismo dei lipidi, cioè dei grassi e del colesterolo in particolare
  • Prende parte al metabolismo dei protidi, o proteine e alla sintesi delle proteine della cellula
  • Interviene nell'equilibrio acido-base, ionico e di ossido riduzione
  • Partecipa al mantenimento del potenziale di membrana cellulare di cui costituisce la chiave di volta
  • Svolge un ruolo di primo piano a livello della giunzione neuro-muscolare con una tendenza a diminuire l'eccitabilità e la conducibilità delle fibre nervose
  • È indispensabile nella sintesi dell'ATP
  • Esercita una funzione simile a quella della vitamina D sul metabolismo fosfo-calcico
  • Interviene nella coagulazione sanguigna
  • Prende parte ai processi di difesa con un ruolo antistress, antianossico, antiallergico, anatianafilattico, antinfiammatorio, cardio-protettore, stimolante la fagocitosi e la formazione di anticorpi.

La scienza medica attribuisce alla carenza di magnesio i seguenti sintomi:

  • Ipereccitabilità neuromuscolare ( tetania, iperriflessia)
  • Ipereccitabilità neuropsichica ( agitazione, ansia, delirio, convulsioni)
  • Ipereccitabilità cardiovascolare (tachicardia,aritmie,ipertensione, turbe vasomotorie)

Una ipermagnesiemia è invece più rara, in quanto si verifica solo in caso di insufficienza renale e si presenta, in individui già debilitati, con debolezza muscolare, ipotensione, turbe cardiovascolari di media e alta gravità, paralisi respiratoria.

Nel 99% dei casi la causa di carenza di magnesio è dovuta alla sua insufficiente introduzione attraverso l'alimentazione. Ma anche diversi stati o patologie provocano una deplezione di magnesio anche importante :

  • Gravidanza
  • Allattamento
  • La fase di crescita del bambino
  • La diarrea cronica
  • Pancreatite
  • L'abuso di alcolici
  • Le ustioni estese
  • L'ipertiroidismo
  • L'iperparatiroidismo
  • L'uso di diuretici
  • L'uso di cortisone
  • L'uso della pillola anticoncenzionale
  • Alcuni antibiotici

I sintomi che caratterizzano una carenza di magnesio sono:

  • Iperemotività
  • Nervosismo costante
  • Ansia e sensazione di nodo alla gola
  • Depressione
  • Insonnia
  • Cefalea ed emicrania,spesso attribuite a torto ad altre cause
  • Contrazioni muscolari rapide e spontanee a livello delle palpebre o dei muscoli del viso
  • Formicolii agli arti
  • Crampi
  • Tremori e vertigini
  • Malessere con sensazione di svenimento imminente
  • Esagerazione dei riflessi osteo-tendinei
  • Abbassamento della soglia epilettogena e convulsioni
  • Dolori precordiali ( falsa angina pectoris)
  • Senso di oppressione toracica
  • Palpitazioni e turbe del ritmo cardiaco
  • Intorpidimento delle estremità
  • Gastrite
  • Meteorismo
  • Disturbi del tratto gastro-intestinale con stipsi o diarrea alternanti
  • Dismenorrea
  • Fragilità di unghie e capelli
  • Stanchezza della vista
  • Difficoltà scolastiche nel bambino

Anche se di primo acchito ci può stupire, il polimorfismo delle manifestazioni dovute alla carenza di magnesio non è altro, in realtà, che la prova della sua importanza nei fenomeni che si svolgono a livello di tutti i sistemi del nostro organismo.

Gli alimenti che contengono maggiormente magnesio sono:

  • Cacao e cioccolato fondente
  • Noci di cocco
  • Mandorle
  • Capesante
  • Farina di soia
  • Fagioli secchi
  • Fagiolini
  • Orzo integrale
  • Farina di segale integrale
  • Mais
  • Nocciole
  • Noci
  • Gamberetti
  • Fichi secchi
  • Vongole
  • Pane di grano integrale

Per rimediare alla carenza di magnesio l'accorgimento più ovvio da adottare è quello di scegliere almeno alcuni alimenti sopracitati ed inserirli nella nostra dieta. Un altro consiglio riguarda la preparazione degli alimenti: nell'acqua di cottura, che abitualmente viene gettata, si perde dal 30 al 75% di magnesio. Si deve quindi cercare di cuocere il meno possibile gli alimenti e di utilizzare l'acqua di cottura, in particolare quella dei vegetali.

Si deve inoltre utilizzare il sale marino integrale o il sale rosa hymalaiano ad alto contenuto di oligoelementi. Anche del buon pane integrale di grano o di segale (ma che sia veramente integrale non fatto con farina bianca a cui viene aggiunta la crusca) andrebbe utilizzato regolarmente.

Le fonti esterne di magnesio sono i cosidetti integratori o supplementi alimentari. Ce ne son davvero tantissimi tipi e per la verità molti di essi sono praticamente inutili poiché non biodisponibili.

Sapete che non è mia abitudine dare posologie o indicazioni terapeutiche poiché l'autocura, anche se naturale, è sempre una mossa azzardata e sconsigliabile. Se avete alcuni dei sintomi elencati o volete approfondire l'argomento rivolgetevi con fiducia al vostro farmacista o al medico che tratti medicina naturale o al naturopata di fiducia, che a seconda del vostro stato reale di salute potrà darvi tutte le indicazioni del caso e suggerirvi il rimedio più adatto alle vostre esigenze.

Dr. Angelo Carli

 
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I chinoni di Kock in medicina veterinaria

La terapia delle patologie collocate a destra della divisione biologica della Tavola dell"Omotossicologia richiede sicuramente un ragionamento più complesso da parte del medico.
In queste fasi la tendenza dell"organismo all"aggravamento e all"approfondimento della patologia per via degli accumuli di tossine nei vari distretti organici è la causa primaria dell"impregnazione dei tessuti, della loro degenerazione fino all"evoluzione neoplasmatica.
A livello biochimico il danno si rileva soprattutto al "sistema Ciclo di Krebs - Catena respiratoria - Fosforilazione ossidativa"
con formazione di composti tra tossine (per esempio aminogruppi liberi) e gruppi carbonilici che portano al blocco metabolico ed all"accumulo di neo-composti che potrebbero essere all"origine di formazioni neoplastiche.
La somministrazione di chinoni diluiti ed omeopatizzati alla D6 è in grado di dare una microstimolazione sufficiente a indurre lo sblocco delle reazioni biochimiche e la liberazione delle tossine "polimerizzate" nei tessuti.
Possono essere somministrate diverse sostanze ad azione deidrogenante come l"ubichinone, il parabenzochinone, l"antrachinone, il trichinoil, o composti carbonilici come il gliossale o il metilgliossale.
I chinoni costituiscono nel loro insieme i cosiddetti "Rimedi di fase" della sesta fase della Tavola dell"Omotossicologia e cioè della fase neoplasmatica.
Sono sicuramente da utilizzare se il paziente, per la sua patologia, si trova collocato in questa fase, ma possono esplicare un ottimo effetto di prevenzione se somministrati a soggetti con patologie collocabili in fasi precedenti ma con evoluzioni tendenti al peggioramento.
Sono da utilizzare inoltre in tutti i casi difficili dove gli altri rimedi, anche se ben scelti, non funzionano.
Il dosaggio deve essere oculato, magari iniziando con mezza fiala due volte alla settimana (in certi casi anche meno) per poi lentamente aumentare. Per la mia esperienza l"effetto migliore si ottiene usandoli in maniera alternata e prediligendo la diluizione D6 (Chinoni di Kock)
Per il loro potente stimolo alla depurazione tossinica i Chinoni devono sempre essere accompagnati nel loro utilizzo ad una terapia di drenaggio in grado di attivare gli emuntori più indicati.

E"interessante notare che il paziente "chinonico" è un soggetto che va alla ricerca dei tossici che hanno causato il suo stato patologico.

ANTRACHINONE
Derivato dall"ossidazione dell"antracene e contenuto nelle piante ad effetto lassativo (Senna, Rheum palmatum).
Rimedio del soggetto intossicato soprattutto dal punto di vista alimentare con problemi che si rilevano ovviamente a livello gastroenterico con episodi ricorrenti di diarrea dovuta a irritazione e distruzione della mucosa intestinale.
E" presente ipersensibilità dal punto di vista immunitario con iperfunzione tiroidea (soggetto simpaticotonico).


BENZOCHINONE
Chimicamente ha struttura simile al tocoferolo ed è il risultato del metabolismo intermedio nei tessuti degenerati.
Il Benzochinone ha una tale capacità nell"attrarre l"ossigeno che risulta bloccata ogni ossidazione nella catena respiratoria cellulare. E" da utilizzare nei soggetti che presentano patologie progressive gravi dovute ad intossicazioni croniche soprattutto di tipo ambientale. Per esempio animali che vivono in officine meccaniche o carrozzerie per cui sono a contatto costante con oli minerali, idrocarburi, solventi, vernici, ecc...
Possono manifestare problemi a carico dell"apparato respiratorio soprattutto di tipo dispnoico oppure a livello del sistema nervoso con anomalie di comportamento, ipersensibilità ed iper-reattività agli stimoli.
Dal punto di vista immunitario è un soggetto in iper-attività ed in ipo-funzione paratiroidea (molti soggetti presentano problemi del metabolismo calcio-fosforo).

PARABENZOCHINONE
Deriva dall"ossidazione dell"Idrochinone (incolore) che diventa Parabenzochinone (brunastro). [reazione tipica del liquido di sviluppo radiografico]. E" in grado di causare necrosi tissutali per contatto prolungato.
Rimedio del soggetto in stato di iperossidazione organica con tendenza alla degenerazione tissutale.
Da utilizzare in tutti i problemi proteici , nel loro dismetabolismo, nelle insufficienze epatiche e renali.
E" presente una insufficienza immunitaria legata ad uno squilibrio surrenalico con scarsa resistenza agli stress di vario genere che portano il soggetto ad un invecchiamento precoce.
Il suo uso dovrebbe essere costante in tutte le malattie virali gravi che si ripercuotono sulla totalità dell"organismo (leucemia felina, peritonite infettiva, ecc...)
Una somministrazione agisce per parecchio tempo fino a sei o addirittura dieci settimane

CHINIDRONE
Molecola chimica intermedia che si forma nel passaggio di trasformazione dall"idrochinone al parabenzochinone. Agisce da vettore di carbonili, ma nel caso di aggregati cellulari alterati metabolicamente dall"impregnazione tossinica, i carbonili possono rimanere accoppiati al chinidrone senza arrivare alle cellule che ne hanno bisogno per le ossidazioni.
Rimedio delle intossicazioni iatrogene conseguenti soprattutto ad abuso di terapie antibiotiche o a soppressioni con farmaci antinfiammatori o antipiretici.
Rimedio dello stato di carente ossidazione cellulare con conseguente ridotto potere detossicante cellulare.

IDROCHINONE
Non è un chinone essendo una forma ridotta, intermedio della fosforilazione ossidativa.
Rimedio dei soggetti giovani ed ipersensibili ai cambiamenti di temperatura; manifestano un deficit timico, carenze vitaminiche del gruppo B, che possono condizionare problemi al sistema nervoso periferico. E" presente un"iperfunzione tiroidea.

NAFTOCHINONE (contenuto p.es. in Juglans regia, Drosera)
Deriva dall"ossidazione della naftalina come tutte le vitamine K.
Ha un effetto distruttivo soprattutto sulla mucosa intestinale impedendo l"assorbimento degli oligoelementi, che vengono eliminati come composti insolubili, ed il riassorbimento degli acidi biliari a livello del grosso intestino.
Soggetto apatico, anoressico, vagotonico, ipotiroideo con patologie di tipo degenerativo a livello gastroenterico con difficoltà di assimilazione. Ha azione specifica sul sistema linfatico del apparato respiratorio e digerente (placche del Peyer)
(rimedio da utilizzare nella Parvovirosi felina o canina)

UBICHINONE O COENZIMA Q
Sostanza molto diffusa in natura, da cui il suffisso ubi-.(siero di sangue, urina, uova, fegato, piante come la viola tricolor)
Presente soprattutto a livello mitondriale dove costituisce elemento essenziale della catena respiratoria. (Funge da trasportatore aggiuntivo che lega le flavoproteine al Citocromo B, esso si trova in forma chinonica in condizioni aerobiche ed in forma chinolica in condizioni anaerobiche. E" un costituente dei lipidi mitocondriali ed è presente in eccesso stechiometrico; chimicamente è simile alla Vitamina K, la Vitamina E ed ai Plastochinoni presenti nei cloroplasti.
Rappresenta il rimedio principale di stimolo e di sblocco della fosforilazione ossidativa.
Il soggetto è vagotonico, pletorico, ipoergico dal punto di vista immunitario. E" presente uno squilibrio ipotalamico che influenza tutto il sistema neuroendocrino.
Ha azione soprattutto a livello cutaneo nelle degenerazioni o nelle affezioni purulente croniche come le piodermiti.
Ha anche azione specifica a livello della rodopsina e nella amaurosi iniziale.

GLIOSSALE E METIL-GLIOSSALE ( CARBONYLGRUPPEN SSR)
Sostanze chimiche carcinogenetiche che diluite e dinamizzate divengono farmaci della reattività organica bloccata a causa di vari motivi come problemi iatrogeni conseguenti a somministrazioni di farmaci allopatici, intossicazioni croniche, malattie virali gravi in grado di determinare sintesi proteiche cellulari anomale con ripercussioni gravi sulla globalità dell"organismo.
Sono soggetti in fase degenerativa preneoplastica o neoplastica che non reagiscono ai comuni rimedi omeopatici.
Da utilizzare nei disturbi del metabolismo lipidico con ipercolesterolemia ipertrigliceridemia


ACIDO RODIZONICO
È un ibrido tra Parabenzochinone e il Trychinoyl.
E" da utilizzare in tutti i disturbi del metabolismo glucidico, nel dismetabolismo
pancreatico e post-radioterapico
E" l"unica sostanza in grado di eliminare lo stronzio 90 dal tessuto osseo

La mia esperienza dell"utilizzo dei chinoni riguarda soprattutto le affezioni dei piccoli animali con particolare riguardo per le malattie infettive dei felini, ma non solo per esempio:
Parvovirosi
Peritonite infettiva
Leucemia felina
Immunodeficienza virale
Linfomi in genere

Dott. Carlo Giulianelli
Medico Veterinario 
Torino

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Crampo muscolare

Il crampo è la contrazione involontaria e acuta di un muscolo e provoca un dolore piuttosto forte.

Può essere causato da eccessiva perdita di sali minerali o da problemi circolatori.
Sono favoriti da  intensa attività fisica con abbondante sudorazione.

Il crampo può verificarsi durante l'attività fisica oppure nella notte, a riposo.

Per risolvere i crampi, che solitamente colpiscono le gambe, è bene far distendere il paziente ed estendere manualmente e molto lentamente il muscolo contratto mantenendo la posizione per 10-15 secondi , poi rilasciare lentamente.

Inoltre per prevenire questo problema è utile bere liquidi ricchi di sali minerali e fare esercizi di stretching prima e dopo l'attività fisica.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

 

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