Il Cocomero

Quando il caldo diventa intenso, niente è meglio di una fetta di cocomero: dolce, fresco e dissetante, il cocomero è il simbolo dell’estate. Originario dell’Africa tropicale, dove era già coltivato ai tempi degli antichi Egizi, oggi è largamente diffuso in tutto il mondo, dove è apprezzato per i suoi grossissimi frutti pieni di una polpa molto acquosa, ricca in Sali minerali e vitamine. Per l’elevato contenuto in acqua il cocomero ha un basso apporto calorico, solo 16Kcal per 100 grammi, ha funzionalità diuretiche, depurative e un elevato indice di sazietà che lo rende particolarmente adatto nelle diete ipocaloriche. Il sapore dolce di questo frutto è dato, oltre che dal modesto quantitativo di zuccheri, dalla presenza di particolari sostanze aromatiche. Molti lo considerano poco digeribile, soprattutto se consumato alla fine dei pasti, ma questo effetto dipende dal suo elevato contenuto in acqua che diluisce i succhi gastrici rallentando la digestione.  La coltivazione è particolarmente diffusa in Cina, Russia,Turchia, Brasile e Stati Uniti. In Italia le principali regioni coltivatrici e produttrici di cocomero sono l’Emilia Romagna, la Puglia e il Lazio. Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, Ferrara è la provincia maggiormente vocata, seguita da Reggio Emilia.

Il cocomero (Citrullus lanatus), chiamato anche anguria o melone d’acqua, è una pianta erbacea rampicante annuale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee. La sua coltivazione richiede terreni fertili e profondi, ben drenati e ricchi di sostanza organica decomposta.

Il frutto, un peponide che raggiunge la maturità 30-50 giorni dalla fecondazione del fiore, ha forma da sferica a ovoidale in relazione alla coltivazione e il peso può variare da 2 ad oltre 20 Kg. La buccia è liscia, di colore verde uniformemente distribuito o screziato di bianco e giallo. La polpa varia dal giallo chiaro al rosso scuro.

Dal punto di vista nutrizionale il cocomero è un alimento scarsamente calorico ma con buon potere saziante grazie all’elevato contenuto idrico. Una porzione di cocomero (200 grammi) fornisce infatti solo 32 Kcal dovute esclusivamente al contenuto di carboidrati semplici. Grazie al contenuto acquoso il cocomero ha per l’organismo un notevole potere idratante ed effetti diuretici che aiutano la corretta pulizia dei reni. Il contenuto zuccherino del cocomero, e della frutta in generale, viene espresso tramite il grado di Brix che rappresenta un importante parametro qualitativo per il mercato. Un grado Brix elevato è indice di una migliore serbevolezza del  frutto. Sotto questo aspetto la varietà Myaco ( cocomero tondo) risulta essere la più interessante. Il cocomero è un buon apportatore di potassio e magnesio, utili per combattere il senso di spossatezza che assale tipicamente per la calura estiva. Il potassio, svolge un ruolo fondamentale per l’organismo ed interviene nella maggior parte delle funzioni vitali: regola il contenuto di acqua nelle cellule e ne controlla la pressione osmotica, è coinvolto nei processi di trasmissione dell’impulso nervoso, nel controllo della contrazione muscolare e della pressione arteriosa.

Il magnesio, elemento fondamentale per il corretto funzionamento di ben 350 enzimi, svolge un ruolo fondamentale in molti processi metabolici come la glicolisi, nonché la sintesi degli acidi grassi, delle proteine e degli acidi nucleici. Partecipa, inoltre, alla trasmissione dell’impulso nervoso, a processi di mineralizzazione e di sviluppo scheletrico. In 100 grammi di polpa sono contenuti mediamente 140 mg di potassio e 10 mg di magnesio.

Come tutta la frutta anche il cocomero è ricco di vitamina C (10-15 mg per 100 grammi). Questa vitamina, assunta con la dieta viene assorbita già a partire dalla bocca, nello stomaco e soprattutto a livello dell’intestino tenue grazie ad un processo di diffusione attiva sodio dipendente.  L’elevata concentrazione di vitamina C attribuisce al cocomero un elevato potere antiossidante utile a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. A questo si sommano le proprietà antiossidanti e antitumorali dei carotenoidi, tra i quali il licopene a cui è dovuto il colore rosso del cocomero.  


Dr. Angelo Carli

Colesterolo-Trigliceridi

In caso di "Dislipidemie" (innalzamento oltre i valori limite di Colesterolo e Trigliceridi nel sangue), si possono assumere gli accorgimenti dietetici riportati in tabella.

ALIMENTI CONCESSI    ALIMENTI DA EVITARE
     

Pane bianco, pane integrale; pasta, riso, semolino

 

Pane condito, crackers e grissini (conditi).

Manzo, vitello, coniglio, pollame scelti nelle parti più magre, (eliminare la pelle del pollame dopo cottura).

 

Carni grasse semigrasse. Frattaglie (fegato, rognone, cervello)

Ricotta , mozzarella, certosino, robiolina, crescenza, (massimo 1-2 volte a settimana)

 

Formaggi, salumi, insaccati (tutti quelli non citati tra gli alimenti consentiti).

Verdure foglie verdi, ortaggi e legumi freschi e secchi.

 

Anguilla, aringhe, sardine, sgombri, salmone, molluschi, crostacei, pesce conservato in scatola sott´olio

Prosciutto crudo o cotto privato del grasso visibile, bresaola.

 

Zucchero, biscotti, cioccolato, caramelle, gelati, dolciumi in genere.

Olio di mais, olio di semi di girasole.

 

Olio di oliva, burro, margarina, strutto, lardo.

Latte magro o scremato, yogurt da latte magro.

 

Latte intero, yogurt da latte intero.

Dell'uovo solamente l'albume e non il tuorlo

 

Uova intere con il tuorlo.

Aromi, sottaceti, spezie, cipolla, rosmarino, salvia, basilico, etc., senape, salsa, ketchup.

 

Vino, birra, grappa, bevande artificiali gassate

Acqua naturale, acqua minerale.

Te´, caffè.

E’ possibile sostituire lo zucchero con altri dolcificanti (saccarina, aspartame ecc.).
A tali consigli alimentari andranno sempre anteposte le indicazioni dietetiche del Medico curante o dello Specialista.

 

Nuova sezione sul portale FarmaLeM

Sul portale è ora presente la sezione "All'origine di un sintomo" a cura della Dottoressa Maria Teresa Ventrella, specialista in endocrinologia ed in sindromi da stress, che risponderà ai vostri quesiti.
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Colite

I seguenti consigli alimentari possono essere applicati sia in caso di colite enterica (spasmi della muscolatura liscia dell'intestino), in presenza o meno di diarrea, sia in caso di meteorismo, diverticolite e colite ulcerosa.
A tali consigli alimentari andranno sempre anteposte le indicazioni dietetiche del Medico curante o dello Specialista.

ALIMENTI CONCESSI
 
ALIMENTI da EVITARE
     

Pane bianco senza mollica o fette di pane tostato, grissini, fette biscottate, crackers.

 

Pane scuro, integrale, di segale ed in generale tutti gli alimenti preparati con farina integrale

Pasta da preferirsi in piccola pezzatura, riso, semolino, crema di riso

 

Pancetta, strutto, lardo

Carni di manzo, pollame, vitello, agnello scelti nelle parti più tenere e meno fibrose

 

Tutti i formaggi ed i salumi diversi da quelli sopra indicati

Fegato e cervello

 

Uova fritte o sode

Pesce fresco e surgelato

 

Carni di maiale e selvaggina

Latte in modeste quantità, preferibilmente bollito e secondo la tolleranza individuale, yogurt
se tollerato

 

Nelle fasi acute della malattia e inizialmente dopo gli interventi chirurgici evitare il latte

Uova alla coque o in camicia

 

Carciofi, catalogna, cime di rapa, scorzonera

Prosciutto crudo e cotto sgrassato, bresaola

 

Legumi secchi e freschi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave)

Formaggi molli non fermentati: crescenza, ricotta, bel paese, mozzarella, fontina, certosino, robiola, formaggi fusi.

 

Mele cotogne, mirtilli, more, fichi freschi, ribes, lamponi, pere, cachi, fragole

Verdure: INIZIALMENTE solo cotte e passate utilizzando carote, patate, lattuga, crescione, indivia.
IN SEGUITO, sempre cotte e in modeste quantità, possono
essere usatI anche asparagi, barbabietole, erbette, fagiolini, finocchi, funghi freschi, pomodori, scarola, sedano, zucchine.
Passare alla verdura cruda solo quando sia intervenuto un netto miglioramento, aggiungendo eventualmente anche cavoli, cicoria, rapanelli, cipolle, porri, rape e peperoni, tenendo però conto delle tolleranze individuali per questi cibi.

 

Noci, nocciole, mandorle, datteri, pinoli, avocado, cocco fresco e tutta la frutta essicata. Cioccolato, gelati, dolciumi farciti. Salse piccanti, mostarda, senape, droghe, spezie, olive. Bibite ghiacciate, alcooliche, te´ forte, caffè, cacao.

In generale nel condimento usare solo olio, burro o margarina in piccole quantità

Ananas, arance, banane, limone, mandarini, mele, pompelmo.

Marmellata(di frutta consentita), gelatina di frutta.

Biscotti freschi non farciti, pasta frolla, crema al latte

Brodo sgrassato

Te` diluito, bibite non gassate.

Zucchero, sale

   

 

Tosse e medicina naturale

   
 

La tosse è una espirazione violenta ed improvvisa finalizzata a liberare le vie respiratorie da corpi estranei o secrezioni abnormi. E' un atto riflesso complesso ed è dunque solo parzialmente controllabile con la volontà. Essa può essere scatenata da numerosi stimoli che agiscono nella maggior parte dei casi direttamente su diversi tratti dell'apparato respiratorio.

Gli stimoli tussigeni più comuni sono di natura infiammatoria dovuta a essudati sulla superficie delle mucose bronchiali o alla loro ulcerazione, ma anche all'infiammazione delle sierose pleuriche.
Possono però anche essere di natura meccanica, come corpi estranei, polveri o pressione sull'albero tracheo-bronchiale da cause intrinseche (neoplasie dell'apparato respiratorio, versamento pleurico, ecc) o estrinseche all'apparato respiratorio (tumori mediastinici, adenomegalie, ecc). Possono inoltre essere stimolo per la tosse gas o fumi irritanti, l'aria molto calda o molto fredda e non ultima la natura psichica ( la cosiddetta tosse nervosa) .

Un esame clinico accurato del paziente con tosse è spesso in grado di fornire informazioni preziose sull'eziologia (la causa) del disturbo. A tal fine, per il medico, è importante indagare sulle seguenti caratteristiche: fattori causali, emissione di espettorato, modalità di insorgenza, frequenza, timbro, manifestazioni cliniche associate. L'anamnesi e l'esame obiettivo devono essere orientati alla ricerca di malattie in grado di provocare la tosse e fra esse, per maggiore frequenza, soprattutto pneumopatie, acute o croniche, faringiti, pleuriti e cardiopatie.

Se la tosse non si accompagna ad emissione di espettorato si dice secca. La tosse associata a produzione o emissione di espettorato si dice produttiva. Se l'espettorato è abbondante si usa il termine "vomica".

La tosse secca si osserva tipicamente nelle forme non associate a processi flogistici cronici tracheo-bronco-polmonari o a condizioni patologiche caratterizzate da congestione venosa polmonare. Cause frequenti di tosse secca sono dunque le faringiti e le laringiti acute, le pleuriti, l'aspirazione di corpi estranei, le irritazioni da gas o da fumi. Anche la tosse psicogena è abitualmente secca.

La tosse produttiva è tipica della bronchite cronica, della broncopolmonite, delle bronchiectasie, degli ascessi polmonari e si osserva costantemente nella tubercolosi aperta.

Le caratteristiche dell'espettorato possono aiutare ulteriormente la ricerca sull'eziologia della tosse: un espettorato mucoso, biancastro, può aversi nelle infezioni virali dell'albero respiratorio; un espettorato con striature giallastre o verdi è indice di un processo infettivo batterico; la presenza di striature rossastre indica la presenza di sangue ed è sempre il caso di farsi controllare in breve tempo dal medico.

Dopo la visita il medico potrà prescrivere la terapia più adatta o consigliare alcuni esami di approfondimento come l'esame microscopico e colturale dell'espettorato (positivo in caso di processi infettivi broncopolmonari) o una cutireazione alla tubercolina nel sospetto di una TBC polmonare o, ancora, una radiografia del torace, irrinunciabile per confermare o escludere una eziologia polmonare o cardiaca e infine un elettrocardiogramma se ci son dubbi circa l'eventuale causa cardiogena del sintomo.

Il paziente con tosse deve bere adeguate quantità di liquidi, in quanto una buona idratazione contribuisce a solubilizzare i secreti bronchiali. Nel soggetto cardiopatico questo però cambia parecchio e sarà il medico a prescrivere l'eventuale idratazione considerando le condizioni cliniche di base.

Ovviamente qualunque sia l'eziologia della tosse vanno evitate l'esposizione al freddo o all'eccessivo caldo, a gas irritanti e al fumo di sigaretta, anche passivo.

La fitoterapia viene in aiuto nella cura della tosse dopo averne, ovviamente, scoperta la causa. Ricordiamoci sempre che la tosse è un sintomo, non una malattia... per cui non va mai sottovalutata e non va mai trattata in modo generico! Deve sempre essere sottoposta all'attenzione del medico.

A seconda, quindi, della causa, diverse sono le possibilità che offre il mondo delle piante medicinali: dalla farfara e dall'origano per le tossi conseguenti a bronchiti, specie del fumatore, al marrubio, malva ed eucalipto in conseguenza a bronchiti acute.

Ottimo è l'olio essenziale di abete in caso di catarro ma sconsigliatissimo in caso di asma o di fragilità capillare.

L'altea e il Balsamo del Tolù ci vengono in soccorso in caso di tosse con mal di gola, mentre l'eucalipto e il pinus montana sono utlizzabili nelle tossi conseguenti a raffreddamento.

Nella fase più acuta i macerati glicerici di Ribes Nigrum, di Betula pubescens e di Alnus glutinosa sono un ottimo trattamento di base, così come è sempre utile associare al trattamento fitoterapico l'impiego di oligoelementi, come il Manganese-Rame - Zinco-Magnesio.

Dr. Angelo Carli

 
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