La cura di Sé consiste in quell'insieme di gesti con valenza pratica ed emotiva che consentono di nutrire e incrementare il proprio benessere e di stare bene con noi stessi, indipendentemente dalle attenzioni che ci possono riservare gli altri. Per esteso, si può affermare che tra i metodi di 'autocura' si comprendono svariate attività: non solo i trattamenti estetici ma anche le terapie del benessere, le tecniche di meditazione, i corsi di psicoterapia di gruppo, i percorsi spirituali, i viaggi, i corsi di ballo oppure di pittura e tutto ciò che può appagare la nostra creatività.
Il volersi bene è un'attitudine naturale che spesso le religioni mettono sotto accusa come manifestazione di narcisismo ed egoismo: in realtà, la cura di Sé è uno dei presupposti fondamentali della felicità, senza dimenticare che una persona appagata e in pace con se stessa non può che fare del bene anche agli altri. Troppe volte, invece, nella vita siamo distratti: nei confronti degli altri ( il partner, i figli, gli amici , i colleghi..), dei quali ci dimentichiamo, ma anche e soprattutto di noi stessi, Eppure ci sono momenti in cui siamo chiamati a prenderci cura di noi, a occuparci del nostro lato sconosciuto, di un talento che non abbiamo mai avuto il coraggio di portare allo scoperto.
La cura di Sé porta alla felicità se non è pianificata ed è libera da condizionamenti: non ci si cura perchè lo impone la moda o perchè un'amica si è trovata bene in un determinato centro benessere. La cura di Sé è un'esigenza personale che risponde 'su misura', senza rifarsi a modelli. E riguarda il corpo ma anche lo spirito: oggi le tecniche di benessere cercano di abbracciare sempre di più sia l'aspetto fisico ed estetico sia quello spirituale. Basta pensare a trattamenti come i massaggi con gli oli o i bagni in acque colorate, alla meditazione corporea: son tutte modalità che, pur implicando un intervento sul fisico, sortiscono immediati benefici anche a livello interiore.
La cura di Sé porta alla felicità se non mira all'esibizione e al perfezionismo: volersi bene non vuol dire ammazzarsi di palestra sei giorni alla settimana, ingurgitare beveroni energetici per 'fare i muscoli' o affidarsi al chirurgo estetico per rifarsi il naso alla francese... la cura di Sé, di fatto, non ha obiettivi, se non quello di creare una armonia interiore e uno stato di salute psicofisica. Se abbiamo lavorato bene, gli effetti si vedranno anche dall'esterno, ma il miglioramento del nostro aspetto estetico non deve essere l'obiettivo primario. Aver cura di Sè è un veicolo per nutrire l'autostima e sentirsi meglio: una corsa all'aria aperta, un'ora in piscina, un massaggio rilassante, un fango snellente, una giornata di meditazione, un libro che ci appassiona, un'ora dedicata solo a noi stessi... Tutte queste attività, anche se molto diverse tra loro, sortiscono un risultato: ci fanno sentire bene! Questo benessere attiva a livello cerebrale la secrezione degli ormoni del benessere, che ci daranno la sensazione di appagamento spirituale e funzionano già da soli come 'medicine naturali' che ridanno sprint a tutto l'organismo.
Un 'peccato' che spesso commettiamo, è quello di non volerci abbastanza bene, di non prenderci cura di noi stessi o di sentirci in colpa quando lo facciamo...
La miglior cura di Sé è un momento intimo che si assapora in solitudine, concentrandosi totalmente sul proprio corpo, sulle proprie emozioni, sulle sensazioni più profonde.
Molte persone, magari occupate da incarichi di lavoro pressanti o da impegni famigliari , sono convinte che la cura di Sé sia quasi una forma di lusso e di conseguenza la vivono con sensi di colpa. In realtà, volersi bene è un diritto di tutti, anzi, è un dovere che ogni persona dovrebbe rispettare per rigenerarsi.
La cura personale (sia che si tratti di un kit di prodotti estetici che hai deciso di regalarti che di un corso di meditazione) non deve però diventare il pretesto per staccarti totalmente dal mondo e dalle tue responsabilità né trasfomarsi in una ossessione. 'Est modus in rebus', c'è una misura in tutte le cose. Curare se stessi significa soprattutto riuscire ad assecondare la nostra trasformazione. Una persona che si cristallizza dentro un ruolo ( la moglie, il padre, la madre, il marito, il responsabile di settore, il macho, la manager in carriera, il leader del gruppo, l'intellettuale serioso, il ribelle per partito preso) in realtà non si vuole bene: sta solo costringendosi a recitare una parte. Per volerti bene sul serio, togli la maschera e... fai quello che ti fa sentire a tuo agio, che ti diverte, che ti dà entusiasmo.... Rinnova il guardaroba, cambia i locali che frequenti, sistema la soffitta, parti per un lungo week end solitario senza dirlo a nessuno... vedrai che qualcosa cambierà!