ASL e Ospedali d"Italia

Per conoscere la denominazione, il codice e l"indirizzo delle ASL italiane e delle strutture di ricovero, e le corrispondenze ASL-Comuni

clicca qui

Per ciascuna ASL è riportato l’elenco dei comuni che vi afferiscono; per ogni comune viene fornita la popolazione residente distinta per genere.
Per i comuni articolati su più ASL, sono riportati gli ambiti territoriali subcomunali (circoscrizioni/municipi) che afferiscono alla ASL.

Ulcere da decubito

Le ulcere da decubito sono lesioni della pelle causate da pressione prolungata su determinate zone del corpo in seguito a protratta permanenza a letto o in posizione seduta.

Si formano solitamente a livello dell'osso sacro, sui talloni e sulla nuca.

Quando compaiono sono difficili da curare per cui è molto importante la prevenzione.

I pazienti più a rischio sono quelli impossibilitati a muoversi e in età più avanzata perché in tali casi sono molti i fattori concomitanti che concorrono alla formazione delle ulcerazioni: incontinenza, malattie circolatorie, denutrizione o malnutrizione, malattie metaboliche quali il diabete, debilitazione generale.

Prima di tutto si deve agire per ridurre l'immobilità e a tal fine occorre attuare un frequente cambio di posizione del paziente (circa ogni due ore) sia nelle ore notturne che diurne, facendolo girare sul fianco destro, sul sinistro e mettendolo anche in posizione supina, sempre che queste posizioni siano compatibili con la situazione patologica in cui l'infermo si trova.

Se il malato è seduto occorre evitare che scivoli in avanti in modo che non subisca sfregamento della pelle contro le lenzuola.
Il cambio di posizione dev'essere fatto con delicatezza, evitando che il corpo sfreghi contro il piano di appoggio, sollevandolo e ruotandolo.

Le persone che attuano questa manovra dovranno essere due e prive di anelli prominenti alle dita, unghie lunghe orologio al polso, per evitare ogni contatto rischioso: anche una piccola ferita può dare infatti origine a un'ulcerazione ben più profonda.

Dato che non sempre è possibile attuare queste misure di prevenzione a causa della carenza di personale di assistenza e di problemi organizzativi, si può ricorrere a presidi molto utili per ridurre la pressione sull'area di appoggio quali materassi in gommapiuma con cuscinetti in silicone da inserire a livello dei punti a rischio, materassi ad aria, molto rumorosi e non adatti ai pazienti obesi, cuscini di piuma, che devono essere sprimacciati spesso, pelli di agnello, che vanno lavate spesso e sostituite con regolarità in quanto perdono morbidezza, archetti alzacoperte, che tengono appunto le coperte sollevate.
Le ciambelle non sono sempre adatte in quanto si spostano facilmente.

Le lenzuola devono essere di tessuto morbido, ben distese e senza rammendi, e sempre asciutte.

Si deve assolutamente evitare il contatto diretto della pelle con cerate e teli in gomma, che vanno sempre posizionati sotto una traversa in tessuto morbido e assorbente. Ottime quelle usa e getta.

Qualsiasi corpo estraneo presente tra le lenzuola e la pelle dev'essere rimosso in quanto anche se piccolo potrebbe provocare lesioni.

Per evitare che la padella sia causa di escoriazioni è meglio coprirla con un telo morbido, in casi a rischio è sempre meglio ricorrere ai pannoloni usa e getta e alle traverse.

Molto importante è anche l'igiene delle zone più vulnerabili. A tal fine si deve ricorrere ad acqua e detergenti acidi possibilmente liquidi, facendo seguire il lavaggio da un'accurata asciugatura per mezzo di tamponamento con panno morbido.

Per mantenere la pelle morbida ed elastica può anche essere utile applicare creme o olii protettivi quali quelli che si usano per i neonati.

Si deve invece evitare l'uso di borotalco, di alcol denaturato e di tutti quei detergenti troppo energici che disidratano la pelle rendendola ancora più esposta al rischio di lesioni.
Anche i massaggi con alcol canforato o alcol saponato sono dannosi perché lesivi.

Quando le misure di prevenzione non sono sufficienti la pelle si arrossa , diventa lucida e comincia a presentare lesioni per cui si deve ricorrere al consiglio medico e infermieristico.

La parte interessata non va sottoposta a pressione, dev'essere mantenuta accuratamente pulita utilizzando soluzione fisiologica tiepida applicata con irrigazione delicata a bassa pressione.

Le zone infette vanno disinfettate con prodotti non irritanti, ad esempio a base di clorexidina.
Solitamente non è necessario ricorre a prodotti a base di antibiotici.

Le lesioni superficiali possono essere protette con speciali pellicole adesive semipermeabili in materiale sintetico trasparente che permette ai tessuti di traspirare, mantiene il giusto grado di temperatura e umidità e  favorisce la guarigione.
Non è adatto a ferite profonde.

Su ferite con essudato si usano medicazioni a base di idrocolloidi che hanno uno strato esterno impermeabile e uno interno che assorbe l'essudato formando un morbido gel che va a riempire la piaga mantenendo il giusto grado di umidità che favorisce la guarigione.

Queste medicazioni possono essere rimosse senza danno e senza traumi, il gel viene eliminato con soluzione fisiologica.

Se la ferita è profonda ma senza essudato si utilizzano paste idrocolloidali.

Non vanno mai usate le garze tradizionali ed il cotone che si attaccano alla ferita, per cui la danneggiano al momento della rimozione, e ne assorbono l'umidità rallentandone  la guarigione.

Non vanno nemmeno usati prodotti in polvere che favoriscono la formazione di croste, e le pomate devono essere applicate in strato sottile, dopo aver rimosso con soluzione fisiologica tiepida  i residui della precedente applicazione.

Spesso sulle piaghe si forma una crosta spessa che va rimossa chirurgicamente per evitare infezioni e accelerare la cicatrizzazione.

Dato che le ulcere quando sono estese comportano perdita di liquidi e di proteine si deve integrare la dieta con prodotti dietetici adeguati.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

 

 Share/Bookmark  
   

L'aglio e le sue ricette

L’aglio è una pianta erbacea perenne o biennale, che appartiene alla famiglia delle Liliacee (la stessa della cipolla) alta 30-70 cm con foglie allungate, con nervature parallele, originaria dell’Asia meridionale, ma ampiamente coltivata in tutto il mondo. Non esiste allo stato spontaneo, ma viene coltivata in orti o su scala industriale. Al termine del gambo si forma un’infiorescenza a forma di ombrello più o meno sferica, con pochi fiori di colore verde biancastro. La parte ipogea è costituita da un bulbo caratteristico, rivestito da involucri rossicci o biancastri a seconda della varietà, composto da 8-10 bulbilli più piccoli (spicchi) avvolti in un membrana sericea bianco rosata. Ne esistono diverse varietà con bulbi a spicchio piccolo o gigante, di colore bianco, rosa o color malva. Il sapore può essere dolce, tenue, forte e generalmente si dice che più forte è l’odore e più forte è il suo potere terapeutico.

Già noto ai Babilonesi 3000 anni prima di Cristo, veniva abbondantemente consumato da Egizi, Greci e Romani, che lo utilizzavano come cibo, come medicamento e come corroborante: ai costruttori di piramidi e ai soldati, sottoposti a lunghe marce, venivano somministrate razioni quotidiane di aglio. La leggenda vuole che durante la grande epidemia di peste che colpì l’Europa nel XIV secolo, solamente i consumatori abituali di aglio evitarono il contagio. Nel 1500 era considerato un potente afrodisiaco.  Più recentemente, al termine della prima guerra mondiale, l’aglio veniva distribuito ai soldati inglesi tornati dal fronte come riabilitante e fino a non molto tempo fa era chiamato 'la penicillina dei Russi', poiché in guerra i soldati russi medicavano le ferite con composti a base di aglio.  .

L’aglio fresco o in polvere trova impiego come coadiuvante del trattamento dietetico nell’ipolipidemia e nella prevenzione delle alterazioni vascolari aterosclerotiche ( specie nell’anziano) e ipertensive. Questa pianta svolge una efficace azione antibatterica, in particolare come disinfettante dell’apparato digerente contro i parassiti intestinali (nematodi). L’aglio contiene allina (inodore) che si trasforma facilmente in soluzione acquosa in allicina ed in altri composti solforati che ne caratterizzano l’odore. Contiene vitamine A, B1 e B2, C, acido nicotinico. Altri composti sono alcune saponine triterpeniche e steroidee, flavonoidi, polisaccaridi, ecc. Sono state documentate anche proprietà   antibiotiche di preparati a base di aglio, e pure il loro effetto sull’inibizione dell’aggregazione piastrinica. E’ riportato in letteratura l’uso della tintura madre di aglio per l’artrosi dell’anca. Previene  il comune raffreddore, la dissenteria amebica, il tifo e altre malattie infettive, e favorisce la secrezione biliare.

L’eventuale azione antineoplastica dell’aglio è tuttora in fase di studio: indagini epidemiologiche indicherebbero che l’aglio potrebbe incidere in modo significativo sulla diminuzione dei decessi da neoplasie maligne. Dell’attività antitumorale dell’aglio e delle sue componenti sarebbe responsabile una serie di composti il più importante dei quali è l’S-allil-cisteina. L’invito è ad assumere un atteggiamento molto prudente nel confermare notizie frammentarie e poco precise.

Le utilizzazioni contro il dolore sotto riportate potrebbero essere giustificate con l’azione antinfiammatoria dovuta a flavonoidi e a polisaccaridi, ma anche all’azione antibatterica dei composti solforati. Spesso, poi, preparati a base di aglio (macerato,polvere, olio o bulbo intero) sono mescolati con altri vegetali e prodotti alimentari che possono contribuire all’effetto.

AVVERTENZE IMPORTANTI: Preparati a base di aglio (Allium sativum) possono essere responsabili oltre che di reazioni allergiche, anche di fenomeni irritativi a carico della mucosa dello stomaco e del duodeno, fino a determinare una riacutizzazione di un’ulcera peptica latente o guarita. Pertanto se in anamnesi è presente gastrite o ulcera è buona norma evitare assunzione di aglio.

I pazienti asmatici devono utilizzare aglio con cautela e solo sotto controllo medico.

In caso di terapia con antiaggreganti piastrinici in atto o con Aspirina o con FANS ,  NON assumere aglio poiché potrebbe portare a serie conseguenze con turbe della coagulazione.

Non assumere mai aglio prima di un intervento chirurgico ( può protrarre il tempo di sanguinamento)

In caso di acclarate epatopatie è sconsigliabile l’assunzione di aglio poiché è potenzialmente epatotossico

Non esistendo studi specifici evitare l’assunzione in caso di insufficienza renale, gravidanza e allattamento.

I farmaci antipertensivi non devono mai essere abbandonati bruscamente e senza avvisare il medico per assumere fitopreparati.

Terapie protratte a base di aglio potrebbero compromettere la fertilità maschile, in quanto la somministrazione cronica di aglio nei ratti provoca inibizione della spermatogenesi.

L’ingestione dei bulbi freschi, di estratti o di olio  può provocare nausea, vomito e diarrea.

L’applicazione topica può provocare fitodermatite eczematosa da  aggressione diretta  con cute inizialmente eritematosa e successivamente vescicolosa, bollosa ed essudativa, accompagnata da dolore urente continuo ed evoluzione ulcerativa. Pertanto il fai da te è sempre sconsigliato! Considerando che gli effetti collaterali non tardano a presentarsi nel caso in cui si verificassero è buona norma non attendere e recarsi subito dal medico o al pronto soccorso.

ODONTALGIA

Pestare 3 spicchi di aglio, aggiungere 1 cucchiaio di aceto di vino,passare in un recipiente il tutto sul fuoco per 10 secondi. Posizionare la poltiglia così ottenuta sulle gengive, in prossimità del dente dolente.

REUMATISMI ED ARTRITE

-        Mettere a bagno per 2 giorni 50 grammi di spicchi di aglio tagliuzzati in 200 grammi di petrolio. Spennellare le parti doloranti con il preparato così ottenuto, fasciando il tutto con una pezza di lana calda, la sera prima di coricarsi.

-        Diluire 10 gocce di olio essenziale di aglio in 25 ml di olio canforato e fare dei massaggi sulle zone interessate incominciando il massaggio dalle zone più esterne del punto dolente per arrivare a quelle più interne.

ZONE DOLENTI

Preparare un intruglio di ceci,lenticchie, polenta, aglio e cipolla ben cucinati insieme. Una volta pronto, applicare sulla zona dolente.

OTALGIA

Tagliare un piccolo pezzo di aglio e inserirlo nell’orecchio dolente, tenendolo tutta la notte bloccato con un po’ di ovatta.

ACNE

Strofinare sulle parti interessate uno spicchio d’aglio tagliato a metà tre volte al giorno.

TENIASI

Preparare un unguento di aglio e olio extravergine di oliva e applicarlo intorno all’ano di notte per 15 giorni. Far bollire una testa d’aglio in 250 ml di latte intero per 15 minuti e bere a digiuno prima di colazione.

RINFORZANTE PER CAPELLI

Strofinare alcuni spicchi di aglio sul cuoio capelluto una volta alla settimana prima di coricarsi.

CALLI, DURONI, PORRI E VERRUCHE

Applicare sulla parte interessata, per 5 giorni, alcuni bulbilli schiacciati e fasciare, cambiando la fasciatura ogni giorno. Al termine dei 5 giorni fare un pediluvio caldo.

CURIOSITA’

Piantando sotto i peschi, pruni ed albicocchi alcune piante di aglio le foglie degli alberi non si accartocceranno.

Piantando piantine di aglio accanto alle rose ne intensificherete il profumo e allontanerete gli afidi.

Se dovete evitare l’avvizzimento delle patate da conservare basterà preparare un infuso di foglie di aglio e spruzzarlo sulle patate.

Per eliminare l’odore dall’alito basta masticare prezzemolo e semi di cardamomo.

 

Dr. Angelo Carli

FB 2

instagram

 

linkedin

privacy informativa

Privacy Policy

Privacy Policy