Le micosi

Le micosi sono causate da funghi microscopici e possono interessare la pelle, i peli, le unghie o le mucose. Si trasmettono per inalazione o attraverso il contatto con cute o materiali infetti. L'infezione è favorita dall’umidità ed è per questo che le zone del corpo ad essere più colpite sono le ascelle, le parti inguinali e gli spazi interdigitali. Anche l'uso eccessivo di detergenti, terapie prolungate con antibiotici o cortisonici o malattie come l'obesità ed il diabete favoriscono le micosi.

Il mughetto, la candidosi vaginale ed il cosiddetto piede d'atleta sono tutte problematiche micotiche. 

Se si osservano macchie permanenti sulla pelle o sulle unghie, specie se dal contorno ben delimitato e tondeggiante è bene  rivolgersi al medico per una diagnosi precisa e precoce. 

Se una micosi viene trascurata può durare a lungo, estendersi ad altre parti del corpo o diffondersi ad altre persone con cui la persona infetta viene a contatto.

Questo può essere particolarmente pericoloso per persone con ridotte difese immunitarie

La terapia prescritta dal medico deve essere scrupolosamente seguita, ricordando che spesso è necessario proseguire la cura per parecchie settimane o mesi, come capita per le micosi che colpiscono le unghie (onicomicosi).

Le creme e tutti i farmaci per uso esterno vanno applicati anche nelle zone circostanti per evitare la diffusione della micosi.

E’ bene lavarsi non troppo spesso e preferibilmente con saponi acidi,  così come è importante asciugarsi sempre molto bene, non indossare indumenti umidi o bagnati, non camminare a piedi nudi in piscina, nelle docce e negli spogliatoi comuni.

Per prevenire il contagio è necessario evitare l'uso in comune con altre persone di biancheria o abiti venuti a contatto della zona infetta, lavare la biancheria a caldo e bollire, passare alla fiamma o gettare dopo l'uso strumenti taglienti come lamette, forbici, rasoi ecc. usati su aree infette da funghi.

Vedi anche Onicomicosi

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

Disturbi digestivi

I seguenti consigli alimentari possono essere utilizzati in caso di gastriti, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, calcolosi biliare, e potranno inoltre essere seguiti in esiti di interventi chirurgici che abbiano interessato gli organi digestivi ( stomaco, duodeno, colecisti).
A tali consigli andranno sempre anteposte le indicazioni dietetiche del Medico curante o dello Specialista.

 IMPORTANTE: nella CALCOLOSI RENALE escludere l'uovo e condire solamente con poco olio di oliva crudo.

 

 

ALIMENTI CONCESSI

     

ALIMENTI DA EVITARE

 
 

Pane bianco, grissini, fette biscottate, crackers

     

Pane di segala o integrale, grissini o crackers integrali, minestre di riso o di pasta condite in modo diverso da quanto indicato nella colonna dei cibi consentiti

 
 

Pasta, riso, semolino in brodo vegetale o al latte o asciutti, conditi con poco olio o burro ed eventualmente con pomodoro fresco

     

Uova sode, fritte ed in frittata;

 
 

Carni di manzo, agnello, vitello, pollame, coniglio scelte nelle parti più magre e tenere, confezionate ai ferri, arrosto senza sugo, (le carni lessate sono talvolta di difficile digestione).

     

Carni di maiale, carni confezionate in frittura o con sughi, carni grasse, carni affumicate e sughi di carne

 
 

Fegato ai ferri

     

Tutti i salumi e gli insaccati con l´eccezione della bresaola e del prosciutto privato del grasso visibile

 
 

Prosciutto privato del grasso visibile e bresaola

     

Pesce conservato sott´olio;

 
 

Pesce ai ferri o lessato

     

Cavoli, verze, crauti, cavolfiori, cipolle, rape, cime di rapa, cetrioli, cavoli di Bruxelles, catalogna, radicchio, peperoni e barbabietole;

 
 

Uova alla coque o in camicia

     

Formaggi molto grassi e piccanti;

 
 

Latte intero o scremato, panna, yogurt

     

Susine, noci, mandorle, nocciole, arachidi, datteri e tutta la frutta essiccata

 
 

Formaggi quali: ricotta, robiola, crescenza, mozzarella, scamorza, quartirolo, taleggio belpaese, certosino, stracchino

     

Cioccolato, cacao, pasticceria fresca a base di creme e liquori, pasticceria secca realizzata con condimenti eccessivi e non conformi a quanto indicato precedentemente

 
 

Patate, punte di asparagi, carote, spinaci, zucchine, fagiolini, erbette, piselli freschi

     

Te`, caffè forte, liquori, bibite e acqua gassata;

 
 

Verdure crude in misura limitata e solo se ben tollerate.

     

Condimenti quali: lardo, strutto, pancetta, spezie, aromi, mostarda e sottaceti

 
 

Frutta fresca ben matura cruda o cotta (in misura limitata gli agrumi e solo se tollerati)

 
 

Acqua minerale non gassata
o naturale, succhi di frutta
(se ben tollerati)

 
 

Vino o birra in misura molto moderata e solo dopo stabile miglioramento

 
 

The diluito

 
 

Condire con olio crudo, burro, margarina in modeste quantità e non fritti; zucchero e sale in modesta quantità.

 

Insufficienza epatica

Ai consigli sotto riportati andranno sempre anteposte le indicazioni dietetiche del Medico curante o dello specialista.

ALIMENTI CONCESSI

 

ALIMENTI DA EVITARE

Pane bianco, grissini, fette biscottate, crackers.

 

Pane di segale o integrale, grissini integrali.

Pasta, riso, semolino in brodo vegetale o al latte o asciutti conditi con poco olio o burro ed eventualmente con pomodoro fresco.

 

Minestre confezionate in modo diverso da quanto descritto nella colonna dei cibi concessi.

Prosciutto magro, bresaola

 

Tutti gli altri salumi e insaccati.

Vitello, manzo, agnello, pollame, scelti nelle parti più magre e tenere, confezionate alla griglia, come arrosto senza sugo, lessate; fegato alla griglia.

 

Maiale, carni preparate in frittura o con sughi, carni grasse, carni affumicate, pesce conservato sott´olio, sughi di carne.

Pesce alla griglia o lessato

 

Cavoli, verze, crauti, cavolfiori, cipolle, rape, cetrioli, cavoli di Bruxelles, cime di rapa, catalogna, radicchio, peperoni, barbabietole, verdure crude.

Uova, in misura limitata e solamente alla coque o in camicia.

 

Uova fritte o sode.

Formaggi da tavola quali:mozzarella, robiola, ricotta, crescenza, mascarpone, scamorza, quartirolo, stracchino, belpaese.

 

Formaggi molto grassi o piccanti.

Patate, piselli freschi,
asparagi (punte), carote, spinaci, zucchine, erbette, fagiolini;
verdura cruda soltanto
se ben tollerata.

 

Susine, noci, mandorle, nocciole, arachidi, datteri, fichi secchi e tutta la frutta essiccata

Frutta fresca ben matura cruda o cotta, agrumi solo se
ben tollerati

 

Dolciumi di pasticceria contenenti creme, liquori, cioccolato.

Latte intero o scremato, panna, yogurt.

 

Te` concentrato, caffè, cacao, liquori, bibite e acque gassate.

Biscotti, miele, marmellata,
gelatina di frutta

 

Condimenti quali: lardo, strutto, pancetta, spezie, aromi, mostarda.

Acqua minerale non gassata, acqua naturale, succhi di frutta, te` diluito.

Condire con: olio, burro, margarina in modeste quantità e non fritti, zucchero, sale in modeste quantità.

 

Farmaci di sintesi e fitocomplessi

Da sempre l’uomo ha cercato rimedi contro il dolore e il malessere dapprima in modo empirico, attraverso il riscontro casuale delle proprietà benefiche di un’erba, e poi in modo sempre più razionale e scientifico. Esiste quindi un legame molto stretto fra ciò che si definisce “naturale” e quello che invece nasce da un “processo di sintesi”. Infatti agli inizi dell’Ottocento ogni sforzo della chimica farmaceutica si concentrava sull’isolamento dalle piante medicinali (per esempio China, Oppio, Tabacco) del “principio attivo” responsabile dell’effetto curativo. In modo sempre più perfezionato si isolò, per esempio, la morfina dall’oppio, la caffeina dal caffè e la chinina dalla china, dimostrando che è questa la sostanza a cui si deve l’effetto antipiretico (empiricamente noto da tempo) della corteccia della china.

Sia per il farmaco di sintesi che per il fitocomplesso (= insieme di tutte le sostanze presenti nella droga, complessivamente responsabili delle azioni terapeutiche tipiche della pianta), si può parlare di azioni benefiche e di effetti collaterali, però nella droga vegetale(= la parte della pianta utilizzata come medicamento, per es. la malva è la pianta, la foglia di malva è la droga), l’eventuale tossicità risulta più blanda e la rende particolarmente adatta per uso pediatrico o geriatrico.  Ciò è da attribuire al fatto che nel fitocomplesso sono presenti, oltre al principio attivo anche sostanze inerti e sostanze che regolano l’attività farmacologica. Così nel caso del rabarbaro la presenza dei tannini rende l’azione lassativa dei sennosidi (principio attivo) meno  aggressiva perché hanno effetto astringente.

Le differenze, e spesso i vantaggi, della droga vegetale nei confronti del farmaco di sintesi, non si fermano alla minore tossicità. Infatti, in virtù della presenza di numerose sostanze all’interno del fitocomplesso, la droga vegetale manifesta molteplici azioni farmacologiche. Ad esempio gli estratti di liquirizia utilizzabili nella cura di alcune patologie dello stomaco, sono allo stesso tempo cicatrizzanti, antinfiammatori e antispastici. Un altro esempio è fornito dall’aglio che è dotato di azione ipocolesterolemizzante e antiaggregante piastrinica, ma è anche caratterizzato da azione ipotensiva e antibatterica.  Queste differenze portano erroneamente a credere che la fitoterapia sia una medicina alternativa alla cosiddetta medicina ufficiale.

La fitoterapia si pone come ramo della medicina ufficiale e non come “alternativa”. E’ qui d’obbligo spiegare che per medicina alternativa si intendono quelle discipline basate su modalità terapeutiche diverse da quelle contemplate dalla medicina ufficiale. Ad esempio l’omeopatia, che spesso viene confusa con la fitoterapia perché entrambe utilizzano droghe vegetali. Sul concetto “Similia simili bus curantur” ( i simili curano i simili), non ostacola la malattia ma ne riproduce gli effetti somministrando dosi infinitesimali della sostanza responsabile del quadro sintomatologico. Al contrario il preparato fitoterapico non subisce queste infinite diluizioni ma ne conserva le caratteristiche di partenza, garantendo così una concentrazione di principi attivi adeguata per l’ottenimento di una efficacia terapeutica.

Nell’ambito della fitoterapia sono sempre più numerose le pubblicazioni scientifiche sull’impiego di piante medicinali manifestando un rinnovato interesse per questo settore al punto che le autorità sanitarie di tutto il mondo, attraverso l’OMS ( Organizzazione mondiale della sanità), stanno affrontando il problema delle piante medicinali, selezionando quelle veramente attive, regolamentando il settore normativo e promuovendone l’uso terapeutico su basi sempre più scientifiche. A livello europeo sono nate alcune organizzazioni (spesso commissioni create all’interno dei ministeri della salute come la Commissione E in Germania) composte da esperti in materia, con il compito di promuovere la ricerca scientifica sulle piante medicinali.

Un’altra importante organizzazione a cui appartengono esperti provenienti da diversi stati europei è l’ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) [ www.escop.com ], il cui compito è di fornire informazioni scientifiche sulle piante medicinali stilando relative monografie e di armonizzare a livello europeo la situazione legislativa.

Volendo attribuire un ruolo alla fitoterapia nell’ambito di un più generale intervento terapeutico, possiamo distinguere diversi campi di applicazione delle piante medicinali. Per esempio, nel campo della prevenzione, la fitoterapia può rappresentare un validissimo strumento in quanto consente una terapia di lunga durata grazie alla ridotta tossicità. In altri casi la fitoterapia si pone come rimedio adeguato e sufficiente in alternativa al farmaco: per esempio numerosi studi clinici hanno dimostrato l’efficacia dell’Iperico, paragonabile agli antidepressivi usati in terapia, nel trattamento di depressioni lievi o moderate. Inoltre, le piante possono costituire un complemento ai farmaci di sintesi che, in questo caso, rappresentano la forma farmaceutica preponderante: per esempio, nel caso di una bronchite, che ovviamente dovrebbe essere curata con un antibiotico, le piante ad attività balsamica, antinfiammatoria ed emolliente, possono rappresentare una valida associazione per completare l’approccio terapeutico.

Dr. Angelo Carli


Le regole d'oro per le vostre gambe

     
     
 
  1. Evitare di stare fermi, in piedi o seduti per periodi troppo lunghi. Facendo 20 passi ( o sollevandovi 20 volte sulle punte dei piedi), mettete in azione la 'pompa plantare' che scarica le vene delle gambe.

  2. Se siete costretti a letto per qualunque motivo, muovete spesso le gambe: il miglior esercizio è quello di 'pedalare' 20 volte a gambe all'aria, come foste in bicicletta ( si mette così in azione la 'pompa muscolare')

  3. Evitate l'esposizione diretta e prolungata delle vostre gambe a fonti di calore ( stufe, caloriferi, caminetto, ecc..) Rinunciate anche a fare bagni in acqua troppo calda. Il calore eccessivo tende a dilatare la parete delle vene. Il bagno ideale va fatto ad una temperatura di 34-36°C dopo aver messo nella vasca un chilo di sale da cucina o 100 g di allume. Una norma utilissima è quella di fare una doccia fredda sulle gambe prima di coricarsi.

  4. Durante la giornata lavorativa o i lavori domestici prestate attenzione quando vi muovete a non urtare con le gambe oggetti contundenti, specie in presenza di vene varicose. Piccoli traumi nei soggetti con varici possono causare flebiti o ulcerazioni. Se si perfora una vena varicosa è opportuno tenere l'arto elevato e comprimere la vena con un batuffolo di cotone. E se l'emorragia è copiosa e non accenna a smettere allertare il 118.

  5. Riducete o meglio ancora, eliminate il fumo, che risulta essere uno dei grandi nemici sia delle vostre arterie che delle vostre vene.

  6. Mantenete costantemente sotto controllo il peso corporeo: il sovrappeso arreca danno anche alle vostre gambe.

  7. Fate molto uso di frutta e verdura. Riducete o evitate cibi piccanti, alcolici e caffè. Una dieta ricca di zolfo, potassio, vitamina C e di acqua leggera ( a basso residuo fisso) aiuta a prevenire e a curare la cellulite.

  8. Tenete regolato al meglio il vostro intestino: la stitichezza può causare ostacoli alla circolazione venosa e recare danno alle vostre gambe. La stipsi peggiora anche la malattia emorroidaria e ne facilita il sanguinamento.

  9. Dormite sempre con gli arti inferiori posti ad un livello più alto rispetto al cuore: basta mettere un cuscino sotto il materasso, in corrispondenza dei piedi, in modo da alzarlo di circa 15-20 cm.

  10. Evitate indumenti che stringano eccessivamente le vostre gambe o le cosce ( jeans troppo aderenti, giarrettiere, elastici, ecc)

  11. Rivolgetevi al vostro medico per l'utilizzo di eventuali calze elastiche. Non fate mai l'azzardo di metterle senza consultare uno specialista, potrebbero essere inutili o assai pericolose.

  12. Evitate tacchi troppo bassi o troppo alti: l'altezza ideale è di 3-5 cm. Correggete anche con plantari eventuali difetti dei piedi e della vostra andatura facendoveli prescrivere da un podologo o da un posturologo.

  13. Al mare, d'estate, evitate di tenere le gambe troppo esposte al sole. Fate bagni frequenti, o docce fredde. Non fate sabbiature specie se ci son vene varicose o molti capillari evidenti.

  14. Durante le vostre vacanze al mare, fare lunghe passeggiate in acqua con l'accortezza di stare a bagno almeno fino alla vita.

  15. Quando siete costretti a lunghi viaggi in auto, fate almeno ogni due ore una sosta per brevi passeggiate: risulterà salutare non solo per le vostre gambe! Di recente i media hanno enfatizzato la comparsa di trombosi venose ed embolia polmonare dopo lunghi viaggi in aereo. La trombosi venosa profonda si verifica in realtà prevalentemente in persone predisposte che volano per più di 12 ore.

  16. Se viaggiate in aereo o in treno, alzatevi spesso e fate almeno 20 passi. Se siete costretti a sedere alzate alternativamente tacco e punta dei piedi una ventina di volte ogni tanto.

  17. Se possibile praticate il nuoto, che è lo sport ideale per le gambe, sia per il movimento che per il contatto benefico con l'acqua. L'acquagym associa ai benefici dell'acqua il miglioramento del tono muscolare.

  18. Sottoponetevi, se vi è possibile, almeno ogni 15 giorni ad un massaggio manuale delicato che migliora il drenaggio vascolare.

  19. Se potete, praticate jogging o, in alternativa, fate lunghe passeggiate a passo svelto. Curate anche con molta attenzione la scelta delle scarpe più idonee. Meglio spendere qualche euro in più e avere la certezza di qualità che risparmiare ed essere pieni di dolori!

  20. Una attività sportiva alla portata di tutti è quella di fare le scale a piedi quando ce n'è l'occasione. Usate l'ascensore il meno possibile: le vostre gambe ne trarranno grande vantaggio.

Dr. Angelo Carli

 

 

 
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