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Vaccinazioni
Prima di affrontare un viaggio all'estero, dal punto di vista sanitario dovrà essere presa in considerazione tutta una serie di precauzioni, non ultima la valutazione di un calendario di eventuali vaccinazioni da effettuarsi o meno a seconda del paese verso il quale ci si dirige. Tale calendario, di competenza strettamente medica, dovrà tenere conto, oltre che della destinazione e della durata del viaggio, anche di diversi fattori personali dell'individuo in questione: età, stato immunitario, gravidanza, possibili effetti collaterali dei vaccini, eventuali interferenze tra antigeni in caso di vaccinazioni multiple.
Andrà tenuta in considerazione la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni consigliate, anche se, al momento, l'unica vaccinazione ancora obbligatoria per alcuni paesi è quella contro la Febbre Gialla.
Per le vaccinazioni consigliate sarà sempre opportuna un'attenta valutazione del rapporto rischio beneficio, e soprattutto una corretta informazione su quali malattie risultino endemiche nel luogo di destinazione.
Prima di partire consultate il sito: "Viaggiare sicuri" per essere informati sulla situazione sanitaria nei vari paesi del mondo e sulle regole per partire
Le principali malattie dei viaggiatori e relative vaccinazioni:
Vaccinazione obbligatoria per tutti i viaggiatori in alcuni paesi, mentre in altri viene richiesta solo a chi proviene da zone infette o ad alto rischio di infezione (molti dei paesi dell'Africa e area settentrionale del Sud America). Obbligo a parte è comunque consigliabile vaccinarsi contro questa malattia se si intraprende un viaggio in uno dei paesi a rischio (epidemie recenti si sono verificate in Ghana, Nigeria, Senegal, Camerun, Mali, Mauritania e Costa d'Avorio).
Mentre la malattia risulta letale in un'alta percentuale dei casi, la vaccinazione risulta efficace nella totalità dei soggetti trattati.
Il vaccino deve essere fatto presso uno dei centri autorizzati dal Ministero della Sanità almeno 10 giorni prima della partenza, e deve essere dichiarato sul Certificato di Vaccinazione Internazionale.
In alcuni casi viene sconsigliata la vaccinazione: persone con manifestata allergia alle uova (il vaccino viene preparato su di un terreno di coltura contenente proteine dell'uovo), neonati con meno di 6 mesi, donne in gravidanza e persone affette da carenze immunitarie.
Malattia molto diffusa tra gli abituali viaggiatori internazionali. La vaccinazione, molto sicura ed efficace, è fortemente indicata per tutti i paesi di destinazione salvo per l'Occidente Europeo, il Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
La procedura di vaccinazione : due prime dosi, prima della partenza, a distanza di 2-4 settimane l'una dall'altra, e una terza dose entro un anno dalle prime ( con intervallo di almeno 6 mesi).
La Vaccinazione contro il colera presenta un'efficacia molto bassa (attorno al 30-50% al massimo) spesso possono verificarsi nelle persone vaccinate casi di infezioni inapparenti o sub-cliniche, e non viene assolutamente scongiurato lo stato di portatore sano, eventualità particolarmente pericolosa dalla quale potrebbe conseguirne l'importazione della malattia in zone prima indenni.
Per questi motivi la vaccinazione anticolerica non è più richiesta a livello internazionale, anzi viene apertamente sconsigliata dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per il falso senso di sicurezza che può indurre a trascurare altre misure di prevenzione:
- bere soltanto acqua sicura, ovvero acqua che sia stata bollita, o disinfettata con cloro o iodio, o acqua minerale imbottigliata, la cui bottiglia venga aperta in vostra presenza
- evitare il ghiaccio, a meno che non si sia assolutamente sicuri che esso è stato prodotto con acqua sicura
- consumare soltanto cibo che sia stato cotto accuratamente e che sia ancora caldo nel momento in cui viene servito
- proteggere gli alimenti dagli insetti molesti per mezzo di reticelle, o in appositi contenitori; refrigerare immediatamente dopo la preparazione i cibi che non vengono consumati subito
- evitare frutti di mare e pesce crudi
- evitare di consumare verdure e frutta cruda, a meno che non siano state lavate, sbucciate, preparate da voi stessi: ricordando il detto: cuocilo, sbuccialo, o lascialo stare
- bollire il latte non pastorizzato prima di consumarlo
- evitare gelati e dolci alla crema che potrebbero essere stati confezionati con latte non pastorizzato o avere subito ricontaminazione
- assicurarsi che i cibi acquistati da venditori ambulanti siano stati completamente ed accuratamente cotti in vostra presenza e non contengano parti crude
- lavare sempre accuratamente le mani dopo essere stati al gabinetto e prima di mangiare
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La vaccinazione per questa malattia è consigliata solo per chi si reca in paesi appartenenti ad Africa, Asia, Sud America e america centrale.
La somministrazione avviene per via orale e consiste nell'assunzione di tre compresse a giorni alterni, qualsiasi sia l'età del soggetto da trattare.
Il vaccino, costituito dal batterio vivo attenuato, è molto sicuro è garantisce una protezione dalla malattia in circa il 70-90% dei casi; l'immunità si manifesta a livello della mucosa intestinale, impedendo al germe di passare in circolo passando attraverso la parete dell'intestino. La durata dell'immunità va dai due ai tre anni, dopodichè sarà necessario ripetere la vaccinazione in caso di ulteriori viaggi in paesi a rischio.
Sarà comunque importante non trascurare, nonostante la copertura data dal vaccino, delle misure minime di prevenzione, ed in particolare un'attenta selezione di cibi e vivande.
L'incidenza a livello mondiale di questa malattia ha subito negli ultimi anni una notevole riduzione soprattutto grazie alla vastissima campagna di vaccinazione promossa dall'OMS. Rimane comunque purtroppo alto il numero di paesi in cui la malattia risulta ancora endemica (l'India in particolare ).
Recandosi in paesi a rischio sarà buona norma controllare la propria copertura da questa malattia tramite vaccinazione, ed eventualmente, effettuare un richiamo con vaccino Sabin, nel caso si sia già vaccinati o, viceversa, procedere ad una vaccinazione completa con vaccino Salk
La vaccinazione contro questa malattia, praticata sistematicamente ormai da anni in molti paesi del mondo, ne ha provocato la scomparsa, salvo che in alcune nazioni in cui è stata saltuariamente trascurata. In particolare si sono verificati casi relativamente recenti in Russia, Ucraina, Bielorussia, Azebarijan, Georgia, Kazakistan e in molti altri stati della ex URSS, nonché in Polonia, Romania e Finlandia. Se si è quindi diretti verso questi paesi sarà opportuno procedere ad un eventuale richiamo con vaccino Td ( antitetanico e antidifterico per adulti).
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La vaccinazione per questa malattia presente in ogni parte del mondo, in Italia è obbligatoria dal 1968. Quindi, verso qualsiasi paese si sia diretti, se non si è mai stati vaccinati converrà eseguire un ciclo completo di vaccinazione (prima inoculazione, seconda inoculazione a distanza di un mese e terza a distanza di un anno). Se sono trascorsi più di dieci anni dall'ultimo richiamo sarà invece sufficiente eseguire un richiamo prima della partenza.
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La malattia, ancora pesantemente presente nei paesi in via di sviluppo e in altri paesi dove la copertura da vaccinazione non risulta completa, rappresenta ancora una delle più gravi malattie dei primi anni di vita. Infatti nei lattanti la malattia può dare complicazioni gravi (polmonite, encefalopatia, asfissia ecc.) fino a portare in casi estremi, anche alla morte.
Il ciclo di vaccinazione consigliato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è di tre dosi del vaccino trivalente DPT (Difterite, Pertosse e Tetano) nei primi sei mesi di vita e di un richiamo entro i due anni.
Particolare importanza ha assunto il nuovo vaccino antipertosse "acellulare", in quanto provvisto di un potere immunizzante maggiore che nei precedenti vaccini e praticamente privo degli effetti collaterali che avevano in passato limitato parzialmente la pratica di tale vaccinazione.
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Nel caso della Rabbia la vaccinazione a scopo preventivo potrà essere utile nei seguenti casi: viaggi in paesi in cui tale malattia risulta ancora endemica, viaggi con permanenza prolungata in paesi in cui il rischio per tale malattia risulta elevato, viaggi in paesi a rischio in cui si preveda una permanenza prolungata al di fuori della portata dai principali centri ospedalieri.
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A seconda della destinazione e del periodo dell'anno in cui si effettuerà il viaggio variano le probabilità di contrarre forme influenzali. Nell'emisfero sud i mesi a rischio saranno da Aprile a settembre, mentre nell'emisfero nord si avrà maggiore morbilità da novembre fino a marzo; nella fascia equatoriale il rischio sarà invece elevato durante tutto l'anno.
Sarà opportuno prendere in considerazione una vaccinazione preventiva soprattutto se ad affrontare il viaggio saranno persone anziane o affette da patologie croniche (in particolare se a carico delle vie respiratorie). Se la vaccinazione antinfluenzale è stata regolarmente effettuata negli anni precedenti, sarà preferibile ricorrere ad un vaccino a subunità, più che sufficiente a garantire una buona copertura e più povero di effetti collaterali.
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La malattia risulta ancora endemica nella maggior parte dei paesi africani (Senegal, Mali, Niger, Sudan, Etiopia) quindi sarà particolarmente importante vaccinarsi se si è diretti in tali luoghi e soprattutto se si prevede un soggiorno a stretto contatto con le popolazioni del luogo.
La morbilità raggiunge il massimo durante la stagione secca (da dicembre a giugno).
Ovviamente sarà bene provvedere alla vaccinazione anche se si è diretti verso paesi in cui si siano verificate recenti epidemie di Meningite (Asia centro-orientale e le regioni più a sud dell'America Latina). Infine la vaccinazione è obbligatoria per l'Arabia Saudita, in particolare per coloro che si recano in pellegrinaggio alla Mecca.
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Malattia ancora particolarmente rischiosa nei paesi in via di sviluppo nonostante gli sforzi per estendere in modo capillare l'uso della vaccinazione anche in tali luoghi.
Date le complicanze particolarmente rischiose per i bambini, specie quelli più piccoli, (encefalite, polmonite), sarà vivamente consigliata la vaccinazione per tali soggetti quando si prevedano viaggi nelle zone a rischio.
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Non risulta privo da effetti collaterali il vaccino contro la tubercolosi, e, data la sua non completa efficacia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ne limita l'indicazione solo a soggetti in età infantile e ai giovani che debbano necessariamente recarsi nei paesi ancora a rischio per tale malattia.
Si sconsiglia invece la vaccinazione ai soggetti affetti da HIV in fase sintomatica.
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Particolare importanza riveste la vaccinazione contro l'Epatite di tipo B, malattia trasmessa per via parenterale (attraverso il sangue infetto: tagli, interventi chirurgici a rischio, punture con dispositivi infetti) o per via sessuale. Ne deriva che chiunque, per lavoro o per turismo, risieda per periodi di tempo particolarmente lunghi in zone in cui la malattia risulti endemica e viva a stretto contatto con la popolazione locale, sarà fortemente a rischio di infezione.
Zone in cui è particolarmente alta la percentuale di portatori del virus, risultano essere il Medio Oriente, l'Africa, Amazonia, Sud Est Asiatico, isole del Pacifico, Repubblica Domenicana.
Il vaccino, che conferisce la massima copertura dopo la terza dose di richiamo, è molto sicuro e ha un alto grado di efficacia. Il periodo necessario a compiere l'intero ciclo di vaccinazione è di 6 mesi, quindi sarà essenziale preventivare l'eventuale viaggio in zone a rischio con almeno questo anticipo; in caso contrario sarà comunque necessario iniziare prima della partenza il ciclo di inoculazioni anche se non si ha il tempo sufficiente per portarlo a termine mentre si è ancora a casa.
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Dato lo scarso livello di immunizzazione e la limitata durata nel tempo della protezione che i vaccini contro la peste danno, il loro uso è molto limitato. Inoltre, per poter mantenere nel tempo un certo grado di sicurezza, la vaccinazione dovrebbe essere ripetuta frequentemente, fatto particolarmente fastidioso data la presenza di sensibili effetti collaterali.
Pertanto la vaccinazione contro la peste è raccomandata soltanto a personale sanitario che si trovi a contatto con i malati e con persone residenti in zone in cui la malattia è endemica.
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Si tratta di un'infezione virale acuta, trasmessa all'uomo da zanzare, che rappresenta la prima causa di encefalite virale in Asia. Il vaccino contro questa malattia trova indicazione per viaggiatori che soggiornino per tempi lunghi (più di un mese) in Asia orientale e in particolare nelle zone rurali (specie quelle coltivate a riso), dal Sub-continente indiano fino alle Filippine ed al Giappone, e di parte dell'Oceania (Isole del Pacifico).
Il vaccino, a base di virus uccisi, viene somministrato con un ciclo di tre inoculazioni, di cui la seconda e la terza rispettivamente a distanza di 7 e 30 giorni dalla prima (più raramente con cadenza 0 - 7 - 14). La vaccinazione, se necessario, andrà ripetuta ogni due tre anni con dosi di richiamo per mantenere l'immunizzazione.
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HAEMOPHILUS INFLUENZALE TIPO B
Si tratta (diversamente dalla classica influenza il cui agente patogeno è un virus) di una malattia di origine batterica, il cui agente patogeno ( l'Hemophilus Influenzale B, appunto) viene trasmesso attraverso le vie aeree. Particolarmente colpiti risultano essere i bambini di età inferiore ai 5 anni, nei quali spesso la malattia si evolve fino a dare una forma di meningite batterica, o comunque da spesso altre forme di malattie batteriche sistemiche (pericardite, polmonite, ecc.).
Attualmente risulta in commercio un vaccino efficace contro questa malattia e che può essere somministrato anche in bambini molto piccoli. Infatti il calendario della vaccinazione prevede per i bambini al di sopra dei due mesi di vita tre inoculazioni (solitamente concomitanti con le altre vaccinazioni obbligatorie), mentre se il bambino non è stato vaccinato nel primo anno di vita, solitamente è sufficiente una sola somministrazione del vaccino da eseguirsi tra i 13 e i 48 mesi di età. Superati i 5 anni di età la vaccinazione non è più indicata.