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La Medicina nella Storia

 


L'aromaterapia

     
 

Nell'ambito della medicina fitoterapica, uno spazio importante è occupato dall'aromaterapia, un metodo che fa uso di oli essenziali aromatici estratti dalle piante per trattare svariati disturbi fisici. Si tratta di sostanze molto concentrate e volatili, ricavate da tutte le parti della pianta (fiori, foglie, frutti, cortecce, semi, radici, resine) e che vengono considerate ricchissime di energie vitali e di proprietà curative; per questo sono numerose le loro applicazioni in campo medico, dove gli oli essenziali vengono impiegati nella prevenzione e nella  cura di disturbi respiratori, digestivi, articolari, circolatori, nervosi, dermatologici. I metodi di terapia con questi oli aromatici sono diversi, e vanno dall'assorbimento attraverso massaggi, bagni e compresse, a inalazioni, vaporizzazioni, nebulizzazioni o anche, in piccolissima quantità e sempre sotto stretto controllo medico, per uso interno.

Come la fitoterapia, anche l'aromaterapia ha una origine molto antica: tutte le civiltà umane in effetti hanno fatto uso, nel corso dei secoli, di oli essenziali a scopi curativi. La distillazione delle piante aromatiche era nota agli Egizi, che facevano largo impiego di oli essenziali in cosmetica, per la cura di alcune malattie, e specialmente per il processo di mummificazione dei cadaveri, mentre in Cina e in India già duemila anni avanti Cristo era molto diffuso l'uso di cannella, zenzero, coriandolo, sandalo, mirra per scopi sia rituali che terapeutici. In occidente, poi, Greci e Romani hanno lasciato numerose testimonianze sull'impiego degli oli essenziali per svariate ricette terapeutiche (per esempio, nel trattamento di infezioni, traumi, ferite, piaghe e ustioni).

Dal Medioevo all'Ottocento i materiali aromatici, per la loro azione germicida, furono le uniche sostanze in grado di costituire una forma di prevenzione e difesa contro le ricorrenti epidemie. Nel 1900, il primo a compiere studi approfonditi sulle proprietà terapeutiche degli oli essenziali è stato un chimico francese, René Maurice Gattefossé, che in uno scritto del 1928 coniò il termine "aromaterapia". Le sue ricerche sono state in seguito riprese da vari studiosi finchè nel 1970 il lavoro divulgativo del medico Jean Valnet ha favorito la rinascita dell'interesse scientifico per le dimostrate possibilità farmacologiche dell'aromaterapia. In Francia questo tipo di terapia è oggi insegnata in alcune università di Medicina.

Gli oli essenziali, componenti fondamentali di molte piante aromatiche, sono costituiti da miscele di varie sostanze chimiche e vengono ottenuti o per distillazione o per spremitura. Pochissimo solubili in acqua, queste sostanze vengono di solito sciolte in alcool o in solventi adatti. Benchè molto diluiti, gli oli aromatici svolgono un comprovato effetto farmacologico sull'organismo umano: la loro alta diffusibilità li rende infatti ottimi agenti di penetrazione; essi vengono assorbiti con facilità dalla pelle, entrano rapidamente in circolo attraverso i capillari e vengono poi distribuiti in tutto il corpo, dando luogo a mutamenti chimici e reazioni metaboliche dimostrabili e verificabili.

Anche l'inalazione di alcune sostanze aromatiche attraverso l'apparato olfattivo è in grado di provocare una reazione a livello ormonale, con effetti sulla emotività, sul sonno e sul tono dell'umore.

Gli oli essenziali sono molto numerosi, ma i più usati comunemente sono circa 50. Le proprietà terapeutiche hanno dimostrato una efficace azione disintossicante, sedativa, espettorante, cicatrizzante, stimolante e antimicrobica. In particolare verso la fine del 1900 si sono intensificate le ricerche proprio sulla attività antibatterica e antifungina: è oggi possibile eseguire test di laboratorio come per esempio l'aromatogramma, un esame controllabile e riproducibile eseguito come un qualsiasi antibiogramma, che serve a  indicare la sensibilità di un batterio o di un micete agli oli essenziali estratti da piante aromatiche.

La durata di una cura con gli oli essenziali è di solito piuttosto breve in casi di disturbi acuti (malattie infettive, uretriti, cistiti) o di profilassi preventiva, mentre in caso di disturbi cronici i rimedi vanno assunti per lunghi periodi  (in media 3/4 mesi) e spesso associati ad altre terapie specifiche.

Le essenze possono essere somministrate in vari modi: per via esterna, soprattutto per massaggi, suffumigi, inalazioni, bagni generali o locali; o anche per via orale, da sole o in associazione, sotto forma di pillole oppure in gocce in soluzione alcolica, ma sempre in quantità minima e sotto lo stretto controllo del medico. Infatti, poichè raggiungono un grado di concentrazione molto elevata, si preferisce impiegare gli oli per via esterna al fine di evitare possibili irritazioni alle mucose dello stomaco; inoltre alcune essenze, se ingerite, sono tossiche. 

Il più diffuso metodo di impiego rimane comunque il massaggio, che assicura un rapido assorbimento attraverso la cute. Si scelgono gli oli essenziali adatti alle condizioni fisiche ed emotive del paziente e vengono mescolati a una base oleosa, come l'olio di mandorle dolci. Si procede poi a un massaggio completo del corpo, oppure frizionando particolari zone doloranti o corrispondenti agli organi affetti da disturbi. Gli oli vengono usati anche sotto forma di compresse, applicando sulla parte da trattare garza od ovatta inumidite con l'acqua in cui sono state diluite le essenze; le compresse calde risultano particolarmente efficaci per dolori articolari o reumatici, mentre in caso di cefalee, distorsioni e stiramenti devono essere applicate fredde.

E' bene ricordare di non assumere oli essenziali durante una terapia con farmaci omeopatici, poichè l'azione di questi ultimi può essere resa meno efficace o addirittura invalidata da essenze aromatiche particolarmente potenti; l'aromaterapia risulta invece perfettamente compatibile con la fitoterapia e l'oligoterapia. 

Dr. Angelo Carli

 
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L"iridologia

   
 

L'iridologia è un metodo diagnostico che permette di verificare lo stato di salute di una persona, i disturbi presenti e passati e le predisposizioni a sviluppare malattie, per mezzo dell'osservazione dell'iride, la parte colorata dell'occhio su cui sarebbero proiettati i vari organi del corpo; la presenza di macchie, rilievi, lacune, pigmentazioni o altre anomalie nelle varie zone dell'iride viene considerata come la spia di uno stato di sofferenza degli organi corrispondenti. Analizzando attentamente gli occhi del paziente, l'iridologo è in grado di effettuare un controllo completo delle funzioni interne dell'organismo, di valutarne lo stato di salute e di evidenziare eventuali debolezze dei vari sistemi del corpo, individuando potenziali problemi prima che si trasformino in vere e proprie malattie.

Molto diffusa in Germania, Francia, Stati Uniti, Canada e Giappone, l'iridologia comincia ad essere apprezzata anche in Italia come efficace e ormai affidabile metodo di diagnosi precoce e di prevenzione; in particolare si rivela molto utile nello studio e nella definizione delle malattie croniche e delle allergie, in medicina interna, nei disturbi psicosomatici.

L'osservazione degli occhi per controllare lo stato di salute di una persona è sempre stata praticata dai medici di ogni epoca e paese: se ne trovano indicazioni nella medicina cinese, ayurvedica e tibetana, ma anche presso Ippocrate, i medici della Scuola Salernitana, Paracelso; nel 1670 per opera di Filippo Meyens, che parla esplicitamente dell'interpretazione diagnostica dei segni dell'iride.

Ma la moderna iridologia nasce ufficialmente solo alla fine del 1800, grazie agli studi del medico ungherese Ignatz von Peczely, che pubblicò nel 1880 il primo trattato di iridologia. Le ricerche di Von Peczely furono in seguito proseguite e approfondite da famosi iridologi in Germania, Francia, USA, Giappone e Russia  dove si svilupparono le principali scuole metodologiche di iridologia. In questi paesi l'esame diagnostico dell'occhio è oggi alquanto diffuso e viene praticato da molti ospedali pubblici come integrazione alla medicina tradizionale; in Giappone il metodo viene impiegato per indagini di medicina preventiva nelle scuole.

Secondo i principi dell'iridologia, esiste uno stretto rapporto di interscambio tra l'occhio e il sistema cerebrale e nervoso simpatico: attraverso le fibre nel nervo ottico, l'occhio invia al cervello le sensazioni registrate dall'esterno e il cervello, a sua volta, invia all'occhio le sensazioni ricevute dalle cellule dei vari organi, che in casi di anomalie o degenerazione si evidenziano sull'iride sotto forma di macchie, fessure, striature, piccole linee, punti, rilievi, anelli di varia densità e colore. In relazione alle zone dell'iride in cui queste tracce sono localizzate è  possibile scoprire quale organo o quale funzione del corpo risultano alterati; infatti, secondo le mappe iridologiche, in ogni area dell'iride sono proiettati i vari organi del corpo, il cui stato di salute può essere evidenziato da una precisa "lettura" dell'occhio. In questo modo si riesce anche a valutare il carico di tossine presente nell'organismo, le carenze di minerali e quelle energetiche, nonchè lo stato di intossicazione da farmaci o da cattiva alimentazione.

La seduta presso un iridologo, che ha generalmente la durata di un'ora e mezza, prevede un colloquio preliminare per conoscere la storia clinica personale e familiare del paziente , dei suoi problemi attuali e per esaminare analisi e referti; si passa poi all'esame iridologico, che in realtà è piuttosto semplice. Il paziente si siede davanti ad una lampada a fessura, un apparecchio utilizzato anche dagli oculisti, e vi appoggia il viso. L'iridologo, dall'altra parte, osserva attraverso lenti da microscopio i suoi occhi, che appaiono molto ingranditi e illuminati, e analizza i segni, spesso anche fotografandoli. Alcuni iridologi utilizzano anche una telecamera collegata al microscopio che proietta l'immagine ingrandita 50 volte su uno schermo e questo rende possibile anche la registrazione dell'esame su VHS o CD. 

Dopo l'analisi dell'iride, se qualche organo denuncia uno stato di sofferenza l'iridologo  può consigliare eventuali visite specialistiche o esami di laboratorio per approfondire meglio la situazione; oppure, se ne ha la competenza (molti iridologi sono anche medici o naturopati) può proporre una terapia adatta alla risoluzione del problema o una serie di misure preventive.

Non esistono controindicazioni all'esame, che può essere eseguito su ogni persona, a partire dai sette anni di età: nei bambini più piccoli infatti la colorazione dell'iride non si è ancora stabilizzata, ed è pertanto impossibile praticare correttamente la lettura dell'occhio; anche in persone anziane possono presentarsi casi di degenerazione dei tessuti dell'occhio, che rendono difficile lo svolgimento dell'esame.  L'esame non è invasivo e non è doloroso.  Per evitare inconvenienti o sorprese è sempre meglio affidarsi  a un medico o a un naturopata qualificato.

Dr. Angelo Carli

 
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La diverticolite

I diverticoli sono estroflessioni della parete intestinale, si verificano solitamente a livello del colon e sono provocati da cedimenti della parete muscolare dell’intestino stesso. Quando si verificano dei diverticoli si parla di diverticolosi

La diverticolite è l’infiammazione e infezione dei diverticoli: il ristagno di materiale fecale può provocare infatti sovrainfezione da parte di batteri. 

L’età, la stitichezza e un’errata alimentazione sono le cause principali della diverticolite. L"assunzione di fibre con l"alimentazione è di fondamentale importanza nella prevenzione di questa problematica. 

In genere, la malattia si presenta nelle persone adulte e si aggrava con il passare del tempo, perché i diverticoli aumentano di numero e tendono a infiammarsi più facilmente. 

I sintomi sono rappresentati da forti dolori addominali specialmente sul lato sinistro, nausea, a volte febbre. Bisogna sempre rivolgersi al medico che, previa visita,  prescriverà esami adeguati per confermare o meno la diagnosi.

Le cure si basano su antibiotici, se necessario antispastici; a volte si ricorre alla chirurgia.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

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