Malattia tropicale il cui agente infettivo è un microrganismo della famiglia dei protozoi, il Plasmodio, trasmesso mediante la puntura della zanzara Anopheles. Quattro sono le specie di germe che causano l'infezione: Plasmodium falciparum, P. vivax, P.ovale e P. malariae.
Di questi quattro il responsabile delle forme più gravi è senza dubbio il P. Falciparum, che, se non contrastato tempestivamente con terapia adeguata, è spesso, ancora oggi, causa di morte.
La malattia risulta praticamente diffusa e riscontrabile in tutta l'Africa, l'America Latina e Centrale, e tutte le regioni dell'Asia Tropicale. Viaggiando in queste aree sarà essenziale, sia per la profilassi farmacologica che per le norme di comportamento preventivo, prendere in considerazione diversi aspetti.
Innanzitutto nelle diverse aree geografiche varia il tipo di plasmodio presente e, inoltre, anche per la stessa specie di plasmodio si possono sviluppare più ceppi dello stesso protozoo, con capacità di resistenza variabile alle terapie. Allo scopo quindi di seguire una corretta profilassi antimalarica, sarà opportuno avvalersi delle indicazioni fornite dall' Organizzazione Mondiale della Sanità tramite schede sulla diffusione delle diverse specie di plasmodi nei vari paesi del mondo, schede che forniscono indicazione del tipo di chemioprofilassi da adottare più appropriata per il luogo di destinazione del viaggio.
La chemioprofilassi andrà eseguita in modo corretto secondo le indicazioni del proprio medico curante, allo scopo di dare la massima protezione possibile, anche se è bene tenere conto del fatto che in nessun caso essa darà una garanzia di assoluta copertura. Allo scopo di diminuire ulteriormente la probabilità di questa infezione sarà bene seguire una serie di accorgimenti di prevenzione anch'essi individuati e schematizzati dall' OMS.
Andrà comunque effettuata un'attenta valutazione dell'esistenza di allergie da farmaci prima di intraprendere una eventuale chemioprofilassi. Nel caso di soggetti allergici sarà opportuno iniziare con un certo anticipo il trattamento, in modo da poter rilevare tempestivamente eventuali risposte abnormi e poterle controllare meglio.
Nel caso in cui dovessero comunque insorgere, durante l'assunzione del farmaco, effetti collaterali di particolare intensità sarà preferibile sospendere il trattamento e rivolgersi al medico al più presto.
Risulta comunque importante che il soggetto che sia rimasto esposto ad una possibile infezione malarica in zona endemica, debba essere allertato a sospettare il contagio in presenza di sintomi anche di lieve entità (febbre, cefalea, stanchezza, vomito, diarrea, dolori diffusi o anche semplice tosse persistente). Il periodo di possibile insorgenza dei sintomi può essere compreso tra una settimana dall'ingresso nella zona a rischio fino a due-tre mesi dopo l'ultima esposizione.
Qualora dovesse realmente nascere il sospetto della comparsa della malattia, sarà essenziale rivolgersi al medico al più presto; nel caso di infezioni da plasmodium falciparum, la prontezza della diagnosi e la conseguente cura saranno fattori essenziali nell'evitare seri pericoli (anche di vita) per il soggetto colpito.
Si riporta di seguito uno schema di massima delle misure che potranno risultare più efficaci nel ridurre i rischi di punture di zanzara:
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1. Non uscire all'aperto, per quanto possibile, nelle ore notturne, durante le quali gli insetti sono più attivi.
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2. Indossare il più possibile indumenti che non lascino aree di pelle scoperte (maniche lunghe e pantaloni lunghi), evitando i colori scuri che attirano le zanzare.
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3. Utilizzare sempre prodotti insetto-repellenti da applicare sulla pelle, effettuando le opportune distinzioni tra prodotti adatti a soggetti adulti e quelli invece specifici per bambini (rivolgersi al consiglio del farmacista).
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4. Utilizzare zanzariere a porte e finestre che isolino il più possibile gli ambienti dall'esterno, e, se necessario, anche sui letti.
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5. Impregnare le zanzariere con sostanze insetto repellenti (per esempio prodotti a base di permetrina o di deltametrina) e distribuire tali prodotti in prossimità dei possibili varchi di accesso.
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6. Soprattutto durante la notte diffondere nelle stanze spray anti-zanzare o utilizzare diffusori elettrici di sostanze repellenti (per esempio a base di piretro) o zampironi a combustione.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.
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