Il colera è presente in tutte le regioni del mondo, a seguito della settima pandemia di Vibrio cholerae O1 El Tor, partita dall'Indonesia nel 1961; è una malattia infettiva acuta, endemica o epidemica, causata da un vibrione (Vibrio cholerae asiaticae).
Il colera è caratterizzato da violente scariche diarroiche (liquide, scolorate, con fiocchi bianco-giallastri di muco), vomito, crampi muscolari, arresto della secrezione urinaria e collasso. Ancor oggi questa malattia, cosi come in tempi remoti, ha il suo principale focolaio endemico in India nella regione del delta del Gange.
I bacilli si trovano sempre nelle feci dei colerosi, le quali costituiscono cosi la principale fonte d'infezione diretta o indiretta.
Nella diffusione del colera sono importanti i cosiddetti portatori sani, che ospitano nel loro intestino, e quindi eliminano, i vibrioni per mesi e anni. Il periodo d'incubazione va da poche ore a pochi giorni (3-6). I vibrioni, giunti nell'intestino, provocano una grave enterite desquamativa, con imponente diarrea, causa di grave disidratazione, e quindi cefalea, apatia, dolori muscolari, ipotensione e collasso talora mortale specialmente nelle forme ipertossiche.
La mortalità che in passato è giunta a superare la percentuale del 50% si è oggi ridotta al 2-3%. La cura, che richiede l'isolamento degli individui ammalati, è soprattutto reidratante (fleboclisi, ipodermoclisi) e chemioterapica (sulfoguanidina, alcuni antibiotici, tetracicline e sulfamidici).
La prevenzione richiede l'attuazione di rigorose norme individuali e generali: pulizia personale, disinfezione degli ambienti, scrupolosa igiene alimentare, ecc. La vaccinazione con l'attuale vaccino rimane comunque il metodo curativo e preventivo più efficace, anche se in senso assoluto copre statisticamente solo dal 30 al 50% dei casi, e non viene prevenuto lo stato di portatore sano.
Misure di sorveglianza internazionale sui trasporti terrestri, navali e aerei sono state regolamentate dalla Convenzione Sanitaria internazionale di Parigi (1926), confermata a Washington nel 1944.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.