Intossicazioni

Se capita un caso di avvelenamento o intossicazione si deve subito telefonare ad un centro antiveleni (CAV) e fornire  indicazioni utili, cioè :

  • specificare se il contatto è avvenuto per bocca, per inalazione, attraverso la pelle o per inoculazione
  • cercare di risalire alla sostanza che ha causato il problema partendo dalla testimonianza di eventuali testimoni, dal nome e dalla composizione presenti sulla confezione,dall'indicazione della pericolosità indicata da eventuali simboli, dai segni lasciati sul paziente o nell'ambiente circostante (ustioni sul viso o intorno alla bocca, macchie, odori)
  • dare, se possibile notizie, sulla dose ingerita
  • cercare di valutare il tempo intercorso tra l'ingestione e la comparsa dei sintomi

In attesa delle indicazioni del CAV o nell'impossibilità di interpellarlo è bene non provocare mai il vomito se è stata ingerita una sostanza caustica (ad esempio la candeggina, i pulitori di WC, il liquido per batterie, i liquidi per sturare i lavandini, l'ammoniaca, i fertilizzanti) che danneggerebbe una seconda volta l'esofago, una sostanza schiumogena che potrebbe penetrare nei polmoni e causare soffocamento, un derivato del petrolio che potrebbe entrare nei polmoni e danneggiarli gravemente.

Il vomito va provocato (stimolando la gola con le dita o un manico di cucchiaio) solo se è stata ingerita una sostanza solida come esche per topi, palline di naftalina, medicinali in capsule, confetti, compresse, semi o bacche.

Inoltre non si devono somministrare liquidi quali olio o latte che a volte peggiorano la situazione accelerando l'assorbimento della sostanza tossica.
L'unico caso in cui è bene far bere olio è quello di ingestione di derivati del petrolio, e l'olio da somministrare è quello di vaselina.

Il latte va bene se sono state ingerite sostanze caustiche.
Ci sono però casi in cui è bene intervenire tempestivamente con lavaggi o altre manovre.
Se, per esempio , una sostanza irritante o tossica è venuta a contatto con gli occhi bisogna effettuare lavaggi con abbondante acqua corrente o fisiologica per almeno 10-15 minuti a palpebre aperte e con getto delicato.

Stessa cosa si deve fare se la sostanza è venuta a contatto con la pelle.

In caso di inalazione si deve allontanare la persona dall'ambiente inquinato e aerare lo stesso.

Se invece la sostanza è stata introdotta per via rettale si deve intervenire con supposte di glicerina per farla evacuare velocemente. Non si deve utilizzare il clistere che potrebbe favorire l'assorbimento della sostanza tossica.

PRODOTTI FARMACEUTICI DA TENERE A PORTATA DI MANO

Per poter seguire i consigli del CAV si devono sempre avere a disposizione dei medicinali atti a risolvere l'avvelenamento o l'intossicazione.

Non devono quindi mancare nella cassetta di pronto soccorso:

  • carbone vegetale attivo
  • dimeticone o simeticone
  • protettore della mucosa gastrica
  • antiacido contenente alluminio
  • olio di vaselina

A volte il CAV consiglia di somministrare il latte alluminato che si prepara miscelando 500 g. di latte con 2 o 3 albumi.

INTOSSICAZIONI DA FARMACI

INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE CHIMICHE DI USO DOMESTICODI USO DOMESTICO

INTOSSICAZIONI DA PIANTE E FIORI

INTOSSICAZIONI DA FUNGHI

INTOSSICAZIONI DA ALIMENTI

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

 

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CREATINININURIA E CLEARANCE DELLA CREATININA

Definizione
La creatininuria è la ricerca della quantità di creatinina espulsa con le urine (che in condizioni normali è piuttosto stabile). La clearance della creatinina, cioè la capacità dei reni di filtrare la sostanza, si ottiene confrontando la creatininuria con il livello di questa sostanza nel sangue (creatininemia).

Significato
La clearance della creatinina è un buon indice della funzionalità del rene. Se è inferiore alla norma, ma superiore a 30 ml/min, si ha un'insufficienza renale moderata; se è compresa tra 15 e 30, l'insufficienza renale è grave; se è compresa tra 10 e15 è prossimo il ricorso alla dialisi; se è inferiore a 10 si richiede la dialisi.

Valore normale
Clearance della creatinina, tra 75 e 125 ml/min.

Modalità di esecuzione
Raccolta delle urine delle 24 ore e prelievo di sangue alla fine delle 24 ore per stabilire la creatininemia.

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La caduta dei capelli

La caduta dei capelli è un fenomeno molto diffuso che aumenta nei cambi di stagione in quanto l’organismo deve adattarsi a diversi regimi dietetici e diverse temperature esterne. Esso è dovuto ad un normale ricambio del capello che segue un suo ciclo vitale legato a molti fattori. La crescita dei capelli dura circa 3-6 anni, poi segue una fase in cui si verifica un arresto della crescita con atrofizzazione del bulbo e infine cessa ogni attività vitale e i capelli cadono.

Naturalmente queste fasi possono subire alterazioni per cui si può verificare una caduta più elevata o frequente: stress, diete inadeguate, fumo, farmaci e, nelle donne, le alterazioni ormonali legate a gravidanza, allattamento o menopausa sono tutti fattori che influenzano questo fenomeno.

Per prevenire tali problemi bisogna evitare shampoo aggressivi e trattamenti (per esempio coloranti o permanenti) inadeguati.

Inoltre non bisogna legare i capelli in modo eccessivamente stretto e si dovrebbe evitare di spazzolarli troppo energicamente e di sottoporli a temperature molto alte per l"asciugatura.

Anche l"alimentazione influisce sul benessere della capigliatura: è bene consumare cibi ricchi di proteine, vitamine e minerali.

La vitamina A ha un ruolo di primaria importanza nei processi di rigenerazione cutanea, oltre che un elevato potere antiossidante.

La vitamina C è essenziale nella produzione di collagene, il costituente fondamentale della fibra capillare.

Le vitamine del gruppo B partecipano alla sintesi della cheratina, proteina che rappresenta uno dei principali componenti dei capelli, ed hanno un ruolo nel metabolismo energetico cellulare oltre che un’azione di contrasto nei confronti dello stress, una delle principali ragioni di eccessivo diradamento e caduta.

Tra i minerali, il ferro svolge un ruolo chiave nei processi di ricrescita del capello in quanto trasporta alle cellule l’ossigeno necessario, lo zinco interviene nella sintesi della cheratina, e il rame partecipa alla sintesi di melanina, la proteina che colora il capello.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi attività sportiva è consigliabile rivolgersi al medico.

Leggi anche l'articolo della Dott.ssa Monica Viotto: Combattere la caduta dei capelli con la Medicina Complementare

 

I bambini e lo sport

 

L'attività motoria è molto importante per lo sviluppo fisico e psichico del bambino in quanto influisce sull'apparato muscolo-scheletrico, sulla circolazione e sulla respirazione, ma facilita anche l'inserimento sociale, la coordinazione motoria ed il divertimento, che sempre deve accompagnare l'esperienza sportiva.

L'abitudine al movimento, inoltre, permane, nella maggior parte dei casi, anche  nell'età adulta e quindi è alla base di uno stile di vita corretto.

La scelta del tipo di sport dev'essere effettuata tenendo conto dei gusti del bambino, del suo carattere, dell'età, della struttura fisica e degli impegni scolastici; non si deve mai imporre una attività che non interessa , né oberare di troppi impegni il bambino.

Le attività di squadra sono adatte sia ai soggetti timidi ed introversi, che così impareranno a stabilire con i coetanei dei  rapporti finalizzati alla collaborazione ed al superamento delle difficoltà e delle sconfitte, sia ai ragazzini  più sicuri e prepotenti che potranno ridimensionare le loro manifestazioni di comando e la loro esuberanza.

Le discipline orientali sono adatte a tutti perché favoriscono l'equilibrio, la ricerca della precisione di movimento ed il rispetto dell'avversario.

Il nuoto può essere praticato, con le dovute precauzioni, fin dai primi mesi di vita, mentre altri sport, come il pattinaggio, lo sci, il ciclismo sono adatti a bambini più grandicelli.

Come già detto occorre comunque tener presente la struttura fisica dell'individuo e consigliarsi con il pediatra.

L'alimentazione dei ragazzi che praticano sport deve essere equilibrata e fornire il giusto apporto di energia; i glucidi (zuccheri) devono rappresentare il 55-65% della razione energetica giornaliera e per la maggior parte devono essere rappresentati da zuccheri complessi (carboidrati) presenti in pane, pasta, patate, riso, cereali.

Anche le fibre contenute in frutta, verdura, legumi e cereali integrali (grano, riso, farro, orzo) sono essenziali per il corretto funzionamento dell'apparato gastro-enterico e per il loro maggior effetto saziante necessario quando sussiste il rischio di soprappeso.

Le proteine devono rappresentare il 13-15% della razione energetica giornaliera e sono indispensabili perché forniscono gli aminoacidi necessari all'accrescimento.

Le proteine animali e quelle vegetali (legumi e cereali) devono essere introdotti in uguali quantità e si deve tener presente che il contenuto proteico delle carni bianche, del pesce e del latte è pari a quello delle carni bovine.

Anche le uova non devono mai mancare nella dieta settimanale, così come il formaggio.

Infine i lipidi devono completare la razione energetica giornaliera (30%); gli acidi grassi saturi (di origine prevalentemente animale) e i polinsaturi (olio di semi, pesci, carni bianche) in parti uguali devono costituire una metà dei lipidi, mentre l'altra metà deve essere rappresentata da acidi grassi monoinsaturi (olio d'oliva).

Nei giorni di allenamento i ragazzi devono fare una prima  colazione a base di latte, orzo, pane, fette biscottate, marmellata, miele o zucchero, frutta, yogurt, prosciutto crudo e formaggio fresco.

Se l'allenamento avviene nelle prime ore del pomeriggio  e non lascia tempo per il pranzo è bene che a metà mattina si consumi un panino con prosciutto e/o formaggio ed un altro con verdure cotte; si potrà completare con frutta o  succo di frutta.

Se , invece, è possibile pranzare, a metà mattinata si consumerà un solo panino ed un frutto, oppure uno yogurt con biscotti; il pranzo dovrà comunque essere leggero,  a base di pasta o riso, con pomodoro, poco olio, e parmigiano, verdure cotte o legumi, un dolce senza crema o panna, tipo crostata di frutta, se non ci sono problemi di soprappeso.

Durante l'allenamento il bambino dovrà bere ogni tanto dell'acqua.

La merenda dovrà essere leggera , a base di frutta, succhi di frutta, o latte e biscotti. Infine la cena sarà costituita da minestra (ideale il minestrone con pasta o riso che apporta tutti i nutrienti necessari) verdure, carne o pesce o formaggio ed infine frutta.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi attività rivolgersi sempre al medico.

 

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ECBU-ESAME CITOBATTERIOLOGICO DELLE URINE

Definizione
L'esame consiste nella ricerca nel sedimento delle urine di cellule, formazioni solide (cilindri) e batteri che, normalmente, non dovrebbero essere presenti nelle urine.

Significato
Il test permette di diagnosticare un certo numero di malattie dei reni e delle vie urinarie. Un eccesso di globuli rossi può indicare che il paziente soffre di glomerulonefrite (una malattia infiammatoria del rene), che ha subito dei traumi del rene, oppure la presenza di calcoli o tumori. Se alla presenza dei globuli rossi si associa quella di coaguli, è più probabile che la perdita di sangue abbia origine nelle vie urinarie. Una forte presenza di globuli bianchi deve invece far pensare a un'infezione. Cilindri che contengono globuli rossi deve far sospettare ancora una volta un lesione dei glomeruli renali o una glomerulonefrite proliferativa, mentre cilindri che contengono soprattutto globuli bianchi sono un indizio di un'infiammazione generalizzata del tessuto dei reni. La presenza di germi al di sopra della soglia normale è invece la conferma di un'infezione delle vie urinarie (cistite).

Valore normale
Globuli rossi, meno di 5 per millimetro cubo (5.000 per ml) di urina; leucociti, meno di 10 per millimetro cubo (10.000 per ml); batteri, meno di 100.000 per ml.

Modalità di esecuzione
Su campione di urina prelevato dopo detersione del meato urinario.

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