Varicocele

Il varicocele è una dilatazione delle vene a livello dello scroto.
Le cause possono essere molteplici : una debolezza delle pareti venose, valvole incontinenti, aumento della pressione in posizione eretta, eccessiva lunghezza delle vene nei soggetti longilinei, aumento dell'afflusso sanguigno dovuto all'aumento di volume dei testicoli in concomitanza della pubertà.


Il varicocele provoca dolore, che peggiora in posizione eretta e durante l'attività sportiva, e problemi di infertilità. Se non dà problemi si può anche non intervenire, altrimenti si può ricorrere a interventi conservativi o chirurgici. 

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

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Fibromialgia: la stanchezza cronica

E’ una malattia multifattoriale che colpisce i muscoli e le strutture connettivali fibrose (tendini e legamenti), con dolore, associata ad affaticamento già presente al mattino, rigidità, già al mattino, parestesia (alterazione della sensibilità) e disturbi del sonno. La sintomatologia è ulteriormente esacerbata da stress di varia natura (freddo, umido, ansia, …). Il segno clinico tipico di questa malattia è la presenza di specifici punti dolorosi (tender point), che hanno una dolorabilità importante rispetto alle aree limitrofe e sono diffusi su tutto il corpo e dolenti alla digitopressione. I criteri con cui si pone diagnosi si rifanno a quelli indicati dall’ACR del 2011 ed includono 19 punti dolorosi e 6 sintomi auto riferiti: disturbi del sonno, fatica, difficoltà cognitive, mal di testa, depressione e dolore addominale e quelli 2013AltCr (nato dall’unione dei due questionari), entrambi i criteri sono utili nel follow-up del paziente, mentre la diagnosi vera e propria resta comunque una diagnosi di esclusione. Secondo il National Institutes of Health, la Fibromialgia (FM) colpisce 5 milioni di Americani adulti; l’80-90% dei pazienti con diagnosi certa sono donne.

La diagnosi è di tipo clinico, in quanto non ci sono né esami di laboratorio (infatti gli indici dell’infiammazione sono generalmente nella norma), né esami strumentali, che possano diagnosticare la patologia, ma possono solo fare diagnosi di esclusione. La diagnosi si basa cioè sulla presenza di dolore, muscoloscheletrico diffuso, con prevalente interessamento della zona della colonna vertebrale, spalle, braccia, polsi, cingolo pelvico e cosce. Caratteristico di questa malattia è spesso l’associazione con disturbi dell’umore, astenia ed affaticamento cronico.

L’ipotesi più vecchia sulla genesi della patologia è da attribuirsi alla serotonina (è un neurotrasmettitore, che è coinvolto nel tono dell’umore, ma agisce su diversi distretti), che ridurrebbe l’efficienza dello stimolo del dolore; un’altra ipotesi vede coinvolti fattori metabolici, con regolazione alterata della tiroide, che determinerebbe il dolore cronico e l’anomala dolorabilità, con conseguente aumentata percezione del dolore. Alla base comunque ci sarebbe un’alterata regolazione del sistema dolorifico dell’organismo.

Personalmente, posso dire che si ottengono ottimi risultati con diverse strategie, fra queste l’utilizzo di una corretta alimentazione, l’esercizio fisico aerobico di resistenza ed a bassa intensità, con intensità da moderata a elevata, migliora la funzione e la forza muscolare nelle donne affette da fibromialgia e l’esercizio aerobico aiuta la riduzione del dolore. Sono questi i risultati che sono emersi da uno studio pubblicato dalla COCHRANE. Si è visto che l’allenamento di resistenza confrontato al placebo ma anche ad altre tipologie di esercizio di resistenza ha dato risultati migliori sul dolore, funzioni fisiche, nel numero dei siti tender e nella forza muscolare. Studio che andrà approfondito, visto che il numero delle persone reclutate aveva un’ampiezza ridotta ed alcune valutazioni sono state ritenute di bassa qualità. Lo sport ad alta intensità tende ad acuire la sintomatologia dei pazienti. L’utilizzo di presidi strumentali che ripristino la ritmicità del sistema e l’eliminazione di sostanze di scarico o l’utilizzo di elementi terapeutici di disintossicazione ed una integrazione attraverso l’integrazione di prodotti omeopatici, fitoterapici, floriterapici, …, che vadano, cioè, alla radice del perché il soggetto si trova in quella situazione. Non si dimentichi mai che il nostro corpo sta cercando di dirci qualcosa e solo attraverso l’attento ascolto e l’attenta osservazione, riusciamo a identificare qual è il messaggio che ci sta inviando.

Dr.ssa Monica Viotto

 

Viaggi ed allergie

Coloro che soffrono di allergia devono prendere alcune precauzioni prima di affrontare un viaggio.

Chi soffre di allergie respiratorie deve tenere presente che le variazioni climatiche possono essere fattori scatenanti del disturbo; se ci si reca in un paese dal clima umido i pollini saranno più diffusi perché più rigogliosa è la vegetazione, mentre in un luogo dal clima secco saranno presenti pollini in minor quantità, ma sarà più diffusa la polvere.

I pollini sono meno diffusi al mare  perché la brezza li allontana e li abbatte ed anche  in montagna ad alta quota, essendoci meno vegetazione.
Prima di partire è bene informarsi sulle fioriture consultando il calendario dei pollini, se si resta in Italia, o chiedendo informazioni all'ente turistico del paese in cui si intende andare.

Sarebbe bene portare con sé una dichiarazione medica scritta in inglese indicante le allergie di cui si soffre e le terapie necessarie in caso di emergenza.
Comunque è ovviamente buona norma mettere in valigia i farmaci di cui si fa uso abitualmente in modo da non correre il rischio di rimanerne sprovvisti.
Infatti molti farmaci reperibili facilmente in Italia non lo sono all'estero.

Se si viaggia in auto bisogna curarne a fondo la pulizia e in viaggio  è meglio utilizzare l'aria condizionata piuttosto che tenere i finestrini aperti,questo per evitare che entrino nell'abitacolo polvere e pollini. Bisogna anche effettuare periodicamente la pulizia dei filtri dell'aria.

Sui mezzi pubblici bisogna evitare gli scompartimenti per fumatori.

La pulizia delle camere d'albergo è molto importante per evitare che acari ed allergeni scatenino una reazione imprevista. Per questo bisogna avvertire il personale che curi in modo particolare questo aspetto ed eventualmente, se possibile, si possono richiedere cuscini e coprimaterassi antiallergici.

Prima di partire consultate il sito: 'Viaggiare sicuri' per essere informati sulla situazione sanitaria nei vari paesi del mondo e sulle regole per partire

 

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Vene varicose

Le vene varicose, cioè dilatate,  possono essere localizzate in diversi punti corporei, ad esempio a livello delle vene anorettali, ed allora si parla di emorroidi, o dello scroto, nel qual caso si parla di varicocele, o  infine delle gambe, ed è l'accezione più abituale. Quest'ultimo tipo è molto diffuso, specie nelle donne.


La causa risiede nel malfunzionamento delle valvole presenti nelle vene e deputate al ritorno venoso per cui il sangue non riesce ad avere una spinta sufficiente per tornare al cuore e tende a rifluire verso il basso ristagnando e provocando una dilatazione della vena.
I fattori favorenti sono l'età, attività prolungate in piedi, obesità, gravidanze e senz'altro entra in gioco anche una predisposizione familiare.
I sintomi sono senso di pesantezza alle gambe, gonfiore, formicolio e dolore, che sono più evidenti in estate.


Le varici possono rompersi e causare un'emorragia; inoltre si può formare un coagulo di sangue a causa di un fattore infiammatorio e in tal caso si ha la tromboflebite accompagnata da gonfiore, dolore, arrossamento e senso di calore della zona circostante.
Il ristagno di sangue povero di ossigeno  provoca la comparsa di macchie scure sulla pelle, che diventa sottile e fragile, e, in caso di ferite, stenta a guarire.
Per prevenire i disturbi circolatori venosi bisogna evitare la vita sedentaria e  la prolungata stazione eretta;non si devono indossare calzature con tacchi alti.


Si deve inoltre  avere un'alimentazione ricca di frutta e verdura, che forniscono vitamine antiossidanti utili per i vasi sanguigni, e  limitare sale, caffè , alcol e fumo.
Il calore provoca vasodilatazione per cui è bene evitare bagni troppo caldi ed esposizione diretta al sole. Anche alcune pillole anticoncezionali favoriscono i problemi venosi.
La terapia si basa su farmaci vasoprotettori, su interventi di tipo conservativo o chirurgico, ma deve sempre essere il medico a consigliare la via migliore da seguire.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

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ALDOLASI

 

Che cos'è
Le aldolasi sono enzimi che partecipano al metabolismo degli zuccheri, presenti in grandi quantità nei muscoli, nel fegato, nel cervello, nei globuli rossi e in quelli bianchi.

Significato
Quando sono misurabili in circolo in quantità molto elevata si può sospettare una intensa e recente attività fisica e muscolare. In alcuni casi, non precisabili meglio, il valore delle aldolasi in circolo può indicare infarto del miocardio, epatite acuta, leucemia mieloblastica, diversi tipi di tumore (stomaco, polmone, seno). In particolare, però, valori elevati delle aldolasi sono specificamente indicativi delle malattie dei muscoli, a cominciare dalla distrofia di Duchenne.

Valore normale
Dipende dalla tecnica impiegata per la misurazione. Indicativamente da 0,5 a 5 UI/l.

Come si esegue
Su campione di sangue prelevato dopo che il paziente è a riposo da almeno 30 minuti

 

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