L'obesità deriva da un eccessivo accumulo di tessuto adiposo nell'organismo.
Il tessuto adiposo è formato dalle cellule adipose o adipociti, il cui numero aumenta durante l'infanzia e l'adolescenza per poi stabilizzarsi nella pubertà e nell'età adulta.
Se nella prima fase della vita, quindi, questo numero aumenta in modo eccessivo nell'individuo ci sarà sempre una predisposizione all'obesità e al soprappeso.
Le variazioni di peso che si verificano in età adulta dipendono dalle dimensioni delle cellule adipose, che immagazzinano grassi in maggiore o minore quantità, aumentando o diminuendo così di volume.
Se l'obesità è causata da altre patologie (ipotiroidismo, morbo di Cushing, sindrome dell'ovaio policistico, ecc.) o dall'assunzione di farmaci si parla di obesità secondaria.
La forma più diffusa è comunque quella primaria o essenziale, legata a fattori genetici ed ambientali e caratterizzata da un bilancio energetico positivo: le calorie introdotte con la dieta superano di gran lunga quelle consumate con l'attività fisica e l'eccesso di energia viene trasformato in grasso immagazzinato poi nelle cellule adipose con conseguente aumento di peso corporeo.
Le cause sono solitamente un'errata dieta e un'attività fisica scarsa.
Anche fattori genetici e condizioni psicologiche di disagio ( per esempio ansia, stress, depressione) influiscono sulla predisposizione all'obesità.
Per poter calcolare l'eccesso di grasso corporeo tenendo conto anche della massa muscolare e della struttura ossea viene utilizzato l'indice di massa corporea (BMI o IMC) che mette in relazione il peso all'altezza e viene calcolato dividendo il peso corporeo per il quadrato dell´altezza dell'individuo. Per esempio, nel caso di un uomo di 70 kg alto 1,70, si divide 70 kg per 1,70 x 1,70 (m) = 2,8900. L´indice è uguale a 24,221.
L´indice è normale tra 18 e 25, indica sovrappeso sopra i 25, obesità sopra i 30, obesità grave per valori maggiori di 35 ed obesità molto grave per valori superiori a 40.
Si distinguono due tipi di obesità:
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ginoide o sottocutanea, tipica della donna, in cui si verifica un accumulo di grasso specialmente a livello di bacino, glutei, anche e cosce
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androide o viscerale, tipica del maschio, in cui il grasso si localizza nelle zone dell'addome, del torace e delle spalle. questo tipo aumenta parecchio la probabilità di insorgenza di patologie cardiovascolari a causa della compressione che il grasso esercita sul cuore e sui vasi sanguigni.
L'obesità può portare conseguenze all'apparato scheletrico, al sistema respiratorio, all'apparato riproduttivo, al sistema cardiovascolare e può indurre la comparsa di diabete mellito, ipercolesterolemia, iperlipidemia, calcolosi biliare, forme tumorali.
Infine provoca conseguenze psicologiche legate alla situazione di disagio generale provata dall'individuo soprappeso.
Per risolvere l'obesità ci si deve rivolgere a personale medico specialistico che in primo luogo valuterà se ci si trova in presenza di obesità primaria o secondaria.
In caso si tratti di quest'ultima si curerà il problema con una corretta ed equilibrata dieta ipocalorica combinata a idonea attività fisica.
Solo se necessario il medico ricorrerà a terapia farmacologica di supporto e solo in casi gravissimi che porterebbero ad alto rischio di mortalità del paziente si effettuerà una terapia chirurgica intervenendo sul tratto gastro-enterico.
E' molto importante prevenire l'obesità controllando l'alimentazione che deve essere moderata nella quantità, bilanciata per garantire un equilibrato apporto dei nutrienti necessari e ben distribuita nell'arco della giornata.
Bisogna limitare il più possibile l'ingestione di cibi ricchi di grassi e consumare regolarmente verdura e frutta .
Oltre alla dieta è essenziale svolgere un'adeguata e regolare attività fisica .
Particolare attenzione va posta nel controllo ponderale durante l'età infantile, età in cui si determina o meno la predisposizione all'obesità.
Vedi anche :
calcolo del peso ideale
Contenuto calorico dei cibi e delle bevande
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.