Bronchite cronica ed enfisema

Si tratta di due malattie croniche dell'apparato respiratorio che tendono a progredire verso una forma di insufficienza respiratoria irreversibile in modo più o meno veloce a seconda degli accorgimenti terapeutici e degli stili di vita che vengono adottati.


Sintomatologicamente si tratta di due patologie simili, pur trattandosi di malattie ben distinte, e anche le cure possibili sono fra loro sovrapponibili.
Si definisce  bronchite cronica una tosse, con espettorato purulento, che duri almeno alcuni mesi all'anno e che si presenti per almeno due anni consecutivi. In presenza di tale patologia, l'eccessivo muco che ostruisce i bronchi (soprattutto quelli con diametro molto piccolo) oppone resistenza al passaggio dell'aria.
Le cause che provocano l'iperproduzione di muco sono essenzialmente di natura irritativa e in particolare il fumo e l'inquinamento atmosferico.
Il ristagno di catarro favorisce la proliferazione di germi e se a ciò si aggiunge un abbassamento delle difese immunitarie dell'organismo, si avranno frequenti episodi di riacutizzazione della bronchite con innalzamenti febbrili (generalmente non eccessivi) e ulteriore aumento della produzione di espettorato.


L'enfisema polmonare risulta invece come conseguenza di un danno causato agli alveoli polmonari da agenti tossici, che ne provocano la progressiva distruzione delle microscopiche pareti.
Si avrà quindi, oltre a una perdita di elasticità della struttura polmonare, una diminuzione della superficie attraverso la quale avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue.
In conseguenza di tutto ciò si verifica una diminuzione della capacità respiratoria, anche in conseguenza di piccoli sforzi, e, purtroppo, tali sintomi compaiono solo quando i danni ai tessuti sono già in stadio avanzato e si hanno ormai scarse risorse terapeutiche disponibili.


Spesso le due patologie appena descritte sono concomitanti nello stesso individuo e la loro condizione di lenta progressività porta quasi sempre a generare situazioni irreversibili nonostante l'allontanamento dalle cause che le hanno provocate.
Si ha inoltre spesso l'affiancamento a queste patologie di conseguenti complicanze quali:

  • frequenti riacutizzazioni della bronchite, con evoluzioni verso polmoniti, broncopolmoniti o addirittura ascessi polmonari;
  • una particolare forma di insufficienza cardiaca detta "cuore polmonare cronico" conseguente all'aumento di lavoro che il cuore deve svolgere per compensare la minore percentuale di ossigeno che arriva al sangue, e la maggiore difficoltà che ha il sangue a circolare negli alveoli data la minore elasticità del tessuto polmonare. Spesso tale complicanza rappresenta una delle principali cause di morte in tali pazienti;
  • la progressiva riduzione dell'ossigenazione dei tessuti cerebrali con conseguente diminuzione delle capacità psicofisiche dell'ammalato.

Oltre che di cure, quindi, il paziente avrà bisogno di essere tenuto sotto controllo mediante un monitoraggio continuo dell'evoluzione delle patologie. A tale scopo verranno quindi prescritti dai medici esami specifici come per esempio:

  • spirometria (volume d'aria che i polmoni sono in grado di ventilare); a tale scopo sono presenti in commercio anche piccoli dispositivi portatili per l'automonitoraggio;
  • emogasanalisi (misurazione della quantità di ossigeno e di anidride carbonica presenti nel sangue);
  • elettrocardiogramma, per tenere sotto controllo eventuali sofferenze cardiache;
  • radiografie del torace, per escludere eventuali complicanze quali la broncopolmonite.

Risulta di estrema importanza, comunque, una stretta collaborazione tra medici (di  famiglia e specialisti) e paziente, anche al fine di mettere in grado quest'ultimo di gestire la propria patologia in modo informato e consapevole.

ATTENZIONE:  Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

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