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L'intolleranza digestiva alle proteine del latte vaccino attualmente non ha una definizione univoca e riconosciuta da tutti. La scuola francese tende a restringere il quadro alle manifestazioni cliniche legate indiscutibilmente all'ingestione di latte vaccino e per le quali il bilancio eziologico mantiene la responsabilità delle proteine del latte, eliminando l'intolleranza al lattosio. Un criterio importante è il suo carattere transitorio, con una comparsa rapida ed una scomparsa spesso dopo due anni, o dopo quattro al massimo'. (Monneret Vautrin)
Questo approccio all'intolleranza alle proteine del latte vaccino è evidentemente troppo restrittivo perché, come vedremo, può esistere una vera e propria intolleranza alle proteine del latte vaccino anche nell'adulto.
I segni descritti oggigiorno sulle intolleranze alle proteine del latte vaccino vengono soprattutto dai pediatri. Si possono distinguere due tipi di intolleranza:
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Intolleranza reattiva acuta tipo I, IgE dipendente: le manifestazioni sono immediate (da 0 a 1 ora dopo la somministrazione delle proteine del latte vaccino) o intermedie (da 1 a 2 ore). Il vomito può essere l'unico sintomo, oppure, in alcuni casi, dopo uno o due accessi di vomito si può constatare l'emissione di feci a getto o uno stato di schock improvviso: pallore, cianosi, ipotonia con disturbi della coscienza, lamenti, accelerazione del polso, chiazzatura della pelle, orticaria.
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Intolleranza tipo IV cronica e ritardata: esiste una descrizione delle enteropatie dovute alle proteine del latte vaccino. In qualche settimana o mese si viene a creare un quadro di diarrea subacuta o cronica. La diagnosi è spesso tardiva e tanto più difficile quanto la relazione con l'introduzione delle proteine sensibilizzanti è più lontana, ciò che viene ignorato è che l'associazione con manifestazioni extra-digestive è molto più incostante. La diarrea cronica può essere associata a dolori addominali, ad un arresto staturo-ponderale con una atrofia dei villi intestinali, all'esame della biopsia intestinale simulando una malattia celiaca. Oltre ai segni digestivi che possono rimanere moderati (dolori addominali, flatulenza post-prandiale, tendenza alla diarrea), le forme ritardate sono accompagnate anche:
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Da eczema: viene stimata una frequenza nel 25% dei casi, sino al 50%, delle forme digestive di intolleranza alle proteine del latte vaccino; al contrario, più del 50% dei bambini portatori di dermatite atopica hanno un problema di intolleranza alimentare.
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Da manifestazioni respiratorie: tosse spasmodica, asma, otiti serie recidivanti; il loro collegamento ad una intolleranza è ancora oggi discusso e controverso, ma si stima che l'intolleranza alimentare interviene nel 8,5% dei casi d'asma dei bambini.
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Insonnia ribelle nei bimbi piccoli (meno di 5 anni) che scompare nell'arco di 4 settimane dopo l'eliminazione del latte vaccino, sostituita da una soluzione idrolizzata.
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Una sindrome 'tensione-fatica' che associa affaticabilità, irritabilità, emotività, pallore, occhi cerchiati, mal di testa, dolori addominali, lombalgie.
E' importante notare un elemento: non si ritrova mai nello stesso individuo un'allergia al latte IgE dipendente ed una enteropatia cronica.
L'intolleranza cronica alle proteine del latte vaccino si riscontra anche nell'adulto, anche se la letteratura in merito è ancora abbastanza scarsa. Da qualche anno numerose pubblicazioni hanno descritto il ruolo nocivo che il latte e i suoi derivati gioca sulla salute ma è difficile conoscere quali siano i meccanismi implicati in questa nocività.
In effetti la composizione del latte è estremamente complessa. Decine di proteine, zuccheri complessi, grassi ed anche vitamine e Sali minerali compongono questo liquido. Non è dunque così facile conoscere, in caso di nocività, quali siano gli elementi in causa. Alcuni lavori scientifici hanno però stabilito che:
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L'esposizione prematura del bambino al latte vaccino aumenta di 1,5 volte circa il rischio di avere un diabete di tipo I negli anni successivi ( Dosch,1993)
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Il latte conterrebbe fattori influenzanti l'apparizione clinica della sclerosi a placche ( Malosse,1992)
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Un consumo elevato di latte potrebbe essere un indicatore di rischio di cancro alla prostata
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L'aumento di fratture alle anche sarebbe dovuta ad un aumento del consumo di prodotti caseari (Bierlien,1990)
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Esiste una forte associazione positiva fra il consumo di latte e l'osservazione di tumori linfatici
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Alcuni autori hanno ipotizzato una correlazione latticini/tumore alle ovaie (Cramer,1989 - Mori 1988).
L'interesse nutrizionale del latte e dei prodotti caseari è doppio: un ricco apporto di proteine e di calcio. Il latte è costituito dall'87 % di acqua, da proteine, 35 g per litro, lipidi , glucidi. Tra questi sono soprattutto le proteine le responsabili delle allergie vere o nascoste. Esistono numerose proteine differenti, ma le più importanti sono la caseina, l'alfalactoalbumina, la betalactoglobulina. Quest'ultima non esiste nel latte umano ed è responsabile dei sintomi intestinali nel bambino con intolleranza alle proteine del latte vaccino. Un importante nutrizionista, a proposito del paragone tra latte vaccino e il latte umano , dice che 'il solo elemento identico è che sono entrambi bianchi'.
Parlare di un'intolleranza ai prodotti caseari è comunque molto ambiguo. Il latte, in effetti, può presentarsi sotto diverse forme: latte appena munto, latte pastorizzato, latte UHT, latte condensato, latte in polvere. Tutti questi prodotti hanno un'antigenicità differente ed è difficile sapere quali sono quelli più implicati nelle allergie ritardate. Niente di sostanziale ci permette di affermare che un certo tipo di latte è più o meno tossico di un altro: si può solamente sottolineare il fatto che quando il latte viene riscaldato sembrerebbe creare meno problemi di allergia.
L'intolleranza alle proteine del latte vaccino è particolare per diversi aspetti:
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Si può manifestare molto presto nel lattante, soprattutto quando il bimbo non viene allattato e viene messo in contatto con il latte vaccino troppo precocemente
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L'intolleranza al latte è la sola che si accompagna ad un naturale disgusto per il latte puro, segno che difficilmente si ritrova per altri alimenti ed è probabilmente un'attitudine istintiva comune a molte persone
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È molto spesso famigliare
L'intolleranza alle proteine del latte vaccino si accompagna spesso ad un'intolleranza alle proteine del latte di capra e a volte anche a quello di pecora. D'altra parte, esiste frequentemente un'intolleranza crociata fra le proteine dell'uovo e quelle della soia. Queste intolleranze crociate sono difficili da scoprire, ed è solo l'esperienza che le fa sospettare.
Dr. Angelo Carli
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