| L'iridologia è un metodo diagnostico che permette di verificare lo stato di salute di una persona, i disturbi presenti e passati e le predisposizioni a sviluppare malattie, per mezzo dell'osservazione dell'iride, la parte colorata dell'occhio su cui sarebbero proiettati i vari organi del corpo; la presenza di macchie, rilievi, lacune, pigmentazioni o altre anomalie nelle varie zone dell'iride viene considerata come la spia di uno stato di sofferenza degli organi corrispondenti. Analizzando attentamente gli occhi del paziente, l'iridologo è in grado di effettuare un controllo completo delle funzioni interne dell'organismo, di valutarne lo stato di salute e di evidenziare eventuali debolezze dei vari sistemi del corpo, individuando potenziali problemi prima che si trasformino in vere e proprie malattie. Molto diffusa in Germania, Francia, Stati Uniti, Canada e Giappone, l'iridologia comincia ad essere apprezzata anche in Italia come efficace e ormai affidabile metodo di diagnosi precoce e di prevenzione; in particolare si rivela molto utile nello studio e nella definizione delle malattie croniche e delle allergie, in medicina interna, nei disturbi psicosomatici. L'osservazione degli occhi per controllare lo stato di salute di una persona è sempre stata praticata dai medici di ogni epoca e paese: se ne trovano indicazioni nella medicina cinese, ayurvedica e tibetana, ma anche presso Ippocrate, i medici della Scuola Salernitana, Paracelso; nel 1670 per opera di Filippo Meyens, che parla esplicitamente dell'interpretazione diagnostica dei segni dell'iride. Ma la moderna iridologia nasce ufficialmente solo alla fine del 1800, grazie agli studi del medico ungherese Ignatz von Peczely, che pubblicò nel 1880 il primo trattato di iridologia. Le ricerche di Von Peczely furono in seguito proseguite e approfondite da famosi iridologi in Germania, Francia, USA, Giappone e Russia dove si svilupparono le principali scuole metodologiche di iridologia. In questi paesi l'esame diagnostico dell'occhio è oggi alquanto diffuso e viene praticato da molti ospedali pubblici come integrazione alla medicina tradizionale; in Giappone il metodo viene impiegato per indagini di medicina preventiva nelle scuole. Secondo i principi dell'iridologia, esiste uno stretto rapporto di interscambio tra l'occhio e il sistema cerebrale e nervoso simpatico: attraverso le fibre nel nervo ottico, l'occhio invia al cervello le sensazioni registrate dall'esterno e il cervello, a sua volta, invia all'occhio le sensazioni ricevute dalle cellule dei vari organi, che in casi di anomalie o degenerazione si evidenziano sull'iride sotto forma di macchie, fessure, striature, piccole linee, punti, rilievi, anelli di varia densità e colore. In relazione alle zone dell'iride in cui queste tracce sono localizzate è possibile scoprire quale organo o quale funzione del corpo risultano alterati; infatti, secondo le mappe iridologiche, in ogni area dell'iride sono proiettati i vari organi del corpo, il cui stato di salute può essere evidenziato da una precisa "lettura" dell'occhio. In questo modo si riesce anche a valutare il carico di tossine presente nell'organismo, le carenze di minerali e quelle energetiche, nonchè lo stato di intossicazione da farmaci o da cattiva alimentazione. La seduta presso un iridologo, che ha generalmente la durata di un'ora e mezza, prevede un colloquio preliminare per conoscere la storia clinica personale e familiare del paziente , dei suoi problemi attuali e per esaminare analisi e referti; si passa poi all'esame iridologico, che in realtà è piuttosto semplice. Il paziente si siede davanti ad una lampada a fessura, un apparecchio utilizzato anche dagli oculisti, e vi appoggia il viso. L'iridologo, dall'altra parte, osserva attraverso lenti da microscopio i suoi occhi, che appaiono molto ingranditi e illuminati, e analizza i segni, spesso anche fotografandoli. Alcuni iridologi utilizzano anche una telecamera collegata al microscopio che proietta l'immagine ingrandita 50 volte su uno schermo e questo rende possibile anche la registrazione dell'esame su VHS o CD. Dopo l'analisi dell'iride, se qualche organo denuncia uno stato di sofferenza l'iridologo può consigliare eventuali visite specialistiche o esami di laboratorio per approfondire meglio la situazione; oppure, se ne ha la competenza (molti iridologi sono anche medici o naturopati) può proporre una terapia adatta alla risoluzione del problema o una serie di misure preventive. Non esistono controindicazioni all'esame, che può essere eseguito su ogni persona, a partire dai sette anni di età: nei bambini più piccoli infatti la colorazione dell'iride non si è ancora stabilizzata, ed è pertanto impossibile praticare correttamente la lettura dell'occhio; anche in persone anziane possono presentarsi casi di degenerazione dei tessuti dell'occhio, che rendono difficile lo svolgimento dell'esame. L'esame non è invasivo e non è doloroso. Per evitare inconvenienti o sorprese è sempre meglio affidarsi a un medico o a un naturopata qualificato. Dr. Angelo Carli | |