L’acne è una malattia cutanea caratterizzata dalla comparsa di punti neri e punti bianchi (comedoni), da rilievi cutanei arrossati (papule) o con del pus (pustole) e, talvolta, da lesioni più voluminose e profonde (noduli). L’acne colpisce volto, collo, torace, dorso e spalle soprattutto degli adolescenti, ma può manifestarsi anche negli adulti fra i 20 ed i 40 anni. Si tratta di una malattia che può regredire, dopo svariati anni, anche senza alcun trattamento tuttavia, per i notevoli problemi estetici che comporta, può generare problemi psicologici e, se non trattata, lasciare segni permanenti. Per questi motivi è importante non trascurarla ma trattarla adeguatamente e in tempo. L’acne non è causata dalla mancanza di igiene né, nella quasi totalità dei casi, da alterazioni ormonali. Il testosterone, ormone presente sia negli uomini che nelle donne, aumenta durante la pubertà e stimola le ghiandole sebacee della pelle ad ingrandirsi, produrre sebo fino a occludere i pori (follicoli pilo-sebacei). Gli esami di sangue non evidenziano alcun aumento di androgeni circolanti, quindi sono le ghiandole sebacee ad essere più sensibili (per motivi genetici) a questi ormoni. Quando sono presenti prevalentemente punti bianchi (comedoni chiusi) e punti neri (comedoni aperti) l’acne viene definita “comedonica”, se ci sono papule e pustole si chiama “papulo-pustolosa”. In casi gravi, con lesioni profonde piene di pus si parla di “acne cistica”, forma più comune nei maschi che nelle femmine. L’acne può manifestarsi anche nel corso dell’infanzia (acne prepuberale). L’acne dell’adulto si sviluppa dopo i 25-30 anni e può essere correlata a disturbi ormonali, al parto, alla menopausa o all’interruzione della pillola. Donne adulte che lamentano riaccensioni della malattia in particolari momenti del ciclo mestruale, dovrebbero seguire una cura continua e non limitata solo ai periodi di peggioramento. L’acne dell’adulto non va confusa con la rosacea, una malattia in cui sono assenti punti neri e bianchi. L’acne non è provocata da eccessi alimentari, anche se, talvolta, alcuni pazienti notano il peggioramento delle manifestazioni acneiche dopo particolari cibi o bevande. In tal caso si può anche provare a sospendere quelli ritenuti in causa per valutarne il reale impatto sull’acne. Bisognerebbe utilizzare quanto meno possibile i prodotti cosmetici. Per la pulizia del viso, è consigliabile impiegare prodotti privi di sostanze grasse (oil-free), idratanti e cosmetici a base di acqua. La scelta deve cadere su prodotti "non comedogenici" (non in grado si provocare la formazione di punti bianchi o neri). I cosmetici dovrebbero essere rimossi ogni sera mediante detergenti (consigliati dal dermatologo) ed acqua. Per nascondere i segni dell’acne vanno bene le polveri da trucco (phard); quando si applicano spray per capelli bisognerebbe proteggere il volto. La medicina naturale è un referente ottimo per la cura della patologia, in quanto la dermatologia ha sempre offerto alla fitoterapia materia di sperimentazione e di applicazione clinica sostanzialmente per sue motivi: la frequenza e la varietà della patologia della pelle da una lato, la cronicità e la resistenza ai comuni trattamenti di molte malattie dall’altro. L’acne in particolare è una delle patologie che più frequentemente approda allo studio del fitoterapeuta, purtroppo dopo numerosi tentativi farmacologici andati a vuoto. Certamente, dal momento che neppure le piante medicinali sono miracolose, i casi difficili tali sono e tali rimangono anche per la fitoterapia. Le armi a disposizione sono rappresentate essenzialmente da piante ad azione antinfiammatoria e immunostimolante, antimicrobica e disinfettante da utilizzare per via interna e per applicazioni locali, oltre a preparati ad attività metabolica ed endocrina. In tal senso rivestono una notevole importanza l’Uncaria tormentosa, l’Astragalus membranaceus e la Curcuma longa da associare sempre ad una adeguata integrazione di vitamina A, ottenibile peraltro attraverso l’assunzione di un semplice bicchiere al giorno di centrifugato di carota ( nei casi meno gravi). Altri rimedi tradizionali ad attività coleretica ed antiseborroica sono in particolare gli estratti di Bardana ( detta anche erba bacolana) , Tarassaco ma soprattutto Carciofo. [ Firenzuoli 2004] E’ stata dimostrata una certa efficacia del Commiphora mukul altrimenti chiamato Guggul nella terapia dell’acne nodulo-cistica (Thappa,1994). Pianta che peraltro può essere utilizzata anche per lunghi periodi di terapia. Di fondamentale importanza per mantenere la pelle morbida e liscia è l’integrazione quotidiana di acidi grassi polinsaturi, ottenibile con l’olio di sesamo pressato e l’olio di semi di lino, oggi presenti anche in comode e insapori capsule. Un rimedio casalingo molto utile è dato anche dalla maschera a vapore per il viso utilizzando le foglie di fragola, la lavanda e il trifoglio rosso. La lavanda è un forte germicida con proprietà di stimolazione per la crescita di nuove cellule. Appositamente non do indicazioni di posologia o di preparazione in quanto, come ho già avuto modo di dire, l’autocura non è solo sconsigliata, ma addirittura deleteria. Pertanto chiunque volesse utilizzare la Fitoterapia o qualsiasi altra forma di medicina naturale è tenuto, per la salvaguardia della sua salute, a contattare sempre uno specialista che sarà in grado di offrire tutti gli approfondimenti del caso riguardo alla terapia e alle modalità di assunzione della stessa. Tornando ai consigli pratici è buona norma tenere i capelli puliti e lavati con uno shampoo non troppo aggressivo, adatto ai lavaggi frequenti. Il mangiare molta verdura è tassativo così come l’evitare l’assunzione di alcool e zuccheri. L’acne può anche svilupparsi a seguito di una reazione allergica ai derivati del latte, e il grasso contenuto nei prodotti caseari può peggiorare la situazione. Vale quindi sempre la pena di provare a stare almeno un mese senza assumere latticini e monitorare il miglioramento eventuale. Talvolta viene prescritta per l’acne una crema antibiotica o un antibiotico orale. In tal caso ricordarsi sempre di assumere dell’acidophilus per il ripristino dei batteri “buoni” nell’organismo, mangiando anche prodotti acidi, come lo yogurt. |
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