E' uno stato infiammatorio dal quale vengono colpite soprattutto le vene superficiali ed in particolare quelle degli arti inferiori, specialmente se si trovano già in condizioni di vasodilatazione.
La causa può derivare genericamente da un trauma (per es. un'iniezione endovenosa o un'infezione del vaso o in prossimità di esso) oppure essere costituita da un coagulo di sangue che ostruisce il vaso sanguigno (in questo caso si parlerà di tromboflebite).
Nel caso in cui si verifichino grossi traumi, come fratture o interventi chirurgici, si potrà avere la formazione di coaguli all'interno di grandi vasi (soprattutto a livello di gambe ed anche) e, in tal caso, si parlerà di "trombosi venosa profonda".
Fattore di grande importanza nel favorire l'insorgenza di tali patologie è l'ereditarietà, che può determinare una maggiore predisposizione alla formazione di trombi.
Sintomatologicamente la parte interessata da una flebite è riconoscibile da gonfiore, arrossamento, sensazione di calore al tatto e dolore anche urente, tanto da impedire il camminare quando sia localizzato agli arti inferiori.
Una flebite superficiale verrà diagnosticata facilmente dal medico anche solamente con un esame obiettivo dei sintomi.
Se invece viene individuato un interessamento di vasi profondi con la possibilità di presenza di trombi in vasi sanguigni importanti, si renderà necessaria una diagnostica strumentale con esami come l'eco-doppler o l'angiografia.
Lasciando alla valutazione del medico gli aspetti terapeutici, si potranno comunque prendere accorgimenti alimentari a scopo preventivo, per esempio incrementando nella dieta l'uso di alimenti ricchi di antiossidanti (Vit.A , C, E) come frutta e verdura che contribuiscono a mantenere integra la struttura dei vasi sanguigni e, contemporaneamente riducendo il consumo di grassi animali (latticini e carni) che invece porterebbero all'effetto opposto.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.