E' una disfunzione dell'organismo nella capacità di metabolizzare gli zuccheri (trasformarli in energia), per cui si verifica un aumento della concentrazione di questi ultimi nel sangue, definita nel suo insieme "iperglicemia".
Il processo di metabolizzazione degli zuccheri è regolato da una sostanza detta "Insulina" che viene prodotta dal Pancreas; l'iperglicemia è dovuta ad una riduzione o a una cessazione totale della produzione di insulina da parte del pancreas.
Si parlerà di Diabete "insulino-dipendente" (o di tipo 1) nel caso di una mancanza totale della produzione di insulina da parte del pancreas, mentre si definisce "non insulino-dipendente" (o di tipo 2) quando la disfunzione è solo parziale.
Occasionalmente si possono avere delle forme reversibili di diabete durante la gravidanza, che però tendono appunto a scomparire dopo il parto.
Si ritiene che il diabete di tipo 1 sia legato ad una forma di autoimmunizzazione dell'organismo nei confronti delle cellule del pancreas che producono insulina, con la loro conseguente disattivazione. Nel caso del diabete di tipo 2, invece, si verifica una parziale incapacità delle cellule dell'organismo di utilizzare l'insulina come mediatore del metabolismo del glucosio, il che porta, come risposta, ad un aumento della produzione di insulina da parte del pancreas, anche se ciò risulta inefficace.
L'insorgenza del diabete è accompagnata solitamente da sintomi caratteristici quali stanchezza e sensazione di debolezza (per la minore capacità dell'organismo di trasformare gli zuccheri in energia), aumento della diuresi nelle 24 ore, fame continua e diminuzione di peso nonostante l'aumento della quantità di calorie introdotte con la dieta.
La comparsa di glucosio nelle urine è la prima avvisaglia di una possibile disfunzione diabetica, per confermare la quale sarà sufficiente eseguire un normale esame del sangue per controllare se si sia verificata un'alterazione dei valori di glicemia, che in condizioni normali e a digiuno, dovrebbero essere compresi tra i 60 e i 110 mg/dl. Immediatamente dopo un pasto si ha un'impennata di tali valori, che però, sempre in condizioni normali (cioè di non malattia), rientrano nei parametri sopra indicati generalmente nell'arco di due ore. Un esame più accurato,
in caso di risultati sospetti del precedente, può essere la "curva glicemica", che consiste nel somministrare al paziente una quantità standard di glucosio ( 75 g ) e controllarne la conseguente variazione di concentrazione nel sangue mediante 6 prelievi successivi effettuati a intervalli prestabiliti.
La terapia farmacologia e la dieta da seguire sono strettamente di competenza dei medici diabetologi specialisti e del medico curante che, a seconda dei casi, prescriveranno l'uso di ipoglicemizzanti orali o di insulina, legati ad opportuni frazionamenti dei pasti durante la giornata.
E' infatti importante fare in modo che vi sia un apporto regolare e costante di zuccheri all'organismo senza avere innalzamenti eccessivi di glicemia (ma nemmeno diminuzioni sotto il livello minimo), per poterne regolare meglio i valori nel corso delle 24 ore.
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ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.