E’ una metodologia articolata, che rileva il cambiamento di alcuni elementi che, per abitudine o per cultura, sono diventati dei nostri modus vivendi. E’, in due parole, uno stile di vita! Non si può definire medicina alternativa, perché si tratta di uno stile di vita consono alla fisiologia ed alla biochimica del sistema uomo. Il metodo è stato ideato da Catherine Kousmine, medico Svizzero di origine Russa e si basa una su cinque pilastri: - I PILASTRO una sana alimentazione (riduzione dei grassi animali, degli zuccheri, aumentando l’introduzione di cereali crudi e cotti e verdure crude e cotte) - II PILASTRO una complementarietà dell’alimentazione basata sugli integratori (integrazione che viene fatta nella parte iniziale della terapia con ac. grassi insaturi, vitamine ed oligoelementi) - III PILASTRO igiene intestinale (enteroclismi e mantenendo l’eubiosi con l’alimentazione) - IV PILASTRO regolazione dell’equilibrio acido-basico (condizionato dalla dieta ed aumentando l’acqua bevuta) - V PILASTRO quando serve, la cura con vaccini o con immunomodulatori in casi di particolari affezioni Attualmente si aggiunga anche il sostegno motivazionale e la medicina ambientale (è quella branca della medicina che si occupa degli effetti tossici sull’uomo derivati dalle modificazioni antropogeniche dell’ambiente). Il metodo è attualissimo perché si avvale di continui nuovi aggiornamenti scientifici circa le scoperte che il mondo scientifico quotidianamente fa. Gli alimenti modulano i geni, è quindi importante avere consapevolezza di come e cosa si mangia. La qualità della vita dipende dal nostro stile di vita. Come si è già visto in un precedente articolo, “I cardini della prevenzione”, si è sottolineato il fatto che alimentarsi in maniera consapevole non solo ha un ruolo preventivo, ma anche curativo. Spesso mi capita di motivare i pazienti perché seguano le indicazioni date, il più delle volte gli stessi non si rendono conto che la vita può essere paragonata ad una nave, una cosa è vivere la vita in prima classe ed un’altra cosa è viverla nella stiva. Se si riuscisse ad interiorizzare questo concetto, si riuscirebbe a cogliere fino in fondo che cosa significa volersi bene e prendersi cura di sé, oltre che cambiare drasticamente la visione della propria esistenza. La malattia o lo stato di malessere è dovuto a fattori esogeni (esterni) ed a fattori endogeni (interni). La somma di entrambe le situazioni creano i deragliamenti dalla salute. I fattori esterni, ad esempio inquinamento ambientale, microrganismi, fattori relazionali, non sempre possiamo cambiarli, ma possiamo scegliere di viverli in maniera differente e questo ci permetterà di affrontare i fattori esterni in maniera diversa. Il metodo Kousmine è un sistema a 360° che modifica il punto di vista dell’uomo nei confronti della vita. Si inizia prendendo consapevolezza di voler intervenire sul proprio sistema-uomo non solo perché malato, ma soprattutto per mantenerlo in salute. La nuova modalità di alimentazione va iniziata con gradualità o con un digiuno, a seconda della situazione in cui si trova il paziente e quindi seguendo il parere del medico. Il digiuno è una metodica espressamente medica, perché va a modificare equilibri importanti e poi bisogna sempre valutare se è idonea o meno la persona a cui lo si propone e questo può essere fatto solo dopo aver posto una diagnosi e aver fatto eseguire esami specifici. Se si opta per la gradualità, sarà necessario oltre all’introduzione di nuovi schemi alimentari, anche la bonifica intestinale, attraverso l’utilizzo della flora batterica assunta per via orale. I nuovi schemi alimentari e la distribuzione degli alimenti oltre all’inserimento di nuovi cibi saranno graduali per evitare eccesso di gas intestinali, addome gonfio e disturbi di diversa natura. La dr.ssa Kousmine consigliava di iniziare il metodo con un digiuno di sei giorni, accompagnato da enteroclismi quotidiani. Il digiuno è considerato come un momento di riposo per l’apparato digerente e per il sistema emozionale, una sorta di purificazione fisica e spirituale. Attraverso il digiuno si eliminano le tossine e possono riemergere dolori o sintomi di vecchi disturbi. Durante il digiuno, che nella prima versione era ad acqua, attualmente è a base di succhi, si ha la trasformazione dell’organismo che beneficia del digiuno stesso. Nel corso del digiuno bisogna bere molto, si può andare a lavorare o fare attività fisica, che sarà adeguata al periodo, quindi camminate o una ginnastica moderata. I farmaci, a discrezione del medico, potranno essere sospesi. Potrebbero essere inseriti antiossidanti o alcalinizzanti per alcalinizzare l’organismo, che in fase di digiuno, aumenta la produzione di sostanze tendenzialmente acide. Normalmente, per motivi fisiologici, lo stimolo della fame cessa dal secondo – terzo giorno. Il digiuno bisogna che sia sempre supportato, scelto, non va mai vissuto come imposizione, perché rischia di essere dannoso, giacché vissuto male, poiché il rapporto col cibo per l’uomo ha molti significati, non ultimo quello di soddisfare esigenze profonde. Si è parlato di enteroclismi. Sono dei clisteri di circa 2 litri, che hanno come scopo quello della pulizia intestinale. Terminata la settimana di digiuno, si ri-integra l’alimentazione in maniera graduale, seguendo uno schema ben preciso, proprio per evitare di stressare da subito l’organismo. La ri-integrazione durerà circa 3-4 settimane dopo di che si monitorizzerà il paziente nel suo percorso. Il metodo Kousmine, nel corso del tempo è andato evolvendo ed attualmente oltre ai pilastri ci si avvale di esami di laboratorio, per individuare effettivamente dove risiede la carenza o il punto di debolezza del sistema e di esami specifici che possono individuare il carico tossinico o di stress ossidativo. E’ uno stile di vita affascinante, che porta ad una consapevolezza profonda sia chi si avvicina, sia chi lo pratica. E’ un cammino che dà la possibilità di scegliere sino in fondo come muoversi nella vita, avendo acquisito strumenti di conoscenza e consapevolezza che permetteranno di dare un nuovo input alla propria esistenza. Metodo a me molto caro, perché, oltre ad appartenere alla categoria dei medici Kousmine, mi permette di avere strumenti validi per dare altrettanto valide risposte alle problematiche del paziente (facendo, come si è detto, cultura sul fronte alimentare, ma anche un grosso lavoro terapeutico nei casi di patologie gravi quali Sclerosi multipla, malattie autoimmuni, cefalee persistenti...). Permette inoltre al paziente stesso di diventare autore fino in fondo del proprio stato di salute, avendo consapevolezza di che cosa possa alimentarsi e da che cosa sia bene stare ben lontano! | ||
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