Più che una patologia è da considerarsi un sintomo, comunemente legato all'instaurarsi di patologie cosiddette "acido-correlate" (ulcera, gastrite, reflusso gastroesofageo).
Normalmente la parete dello stomaco è protetta dall'azione dei succhi gastrici da un doppia barriera (fisica e chimica): la prima è costituita dal muco che isola fisicamente la superficie della parete gastrica dal contatto con acido cloridrico ed enzimi, mentre la seconda è rappresentata da uno strato di bicarbonato che neutralizza l'acido cloridrico prima che possa intaccare le cellule della mucosa.
Cause esterne e interne possono rendere meno efficace l'azione protettiva delle barriere appena descritte.
Cause interne:
- eccessiva produzione di pepsina (enzima digestivo)
- eccessiva produzione di acido cloridrico (necessario per la funzione digestiva) da parte dello stomaco
Cause esterne:
- abusi alimentari
- fumo
- assunzione di alcuni farmaci (antinfiammatori, aspirina, cortisonici)
- infezioni locali (Helicobacter Pylori )
- stress
Tali cause, come già detto, possono portare a diverse forme di patologie gastriche il cui sintomo principale è il "bruciore di stomaco", che si manifesta appunto come una sensazione di bruciore o di dolore, spesso accompagnati da crampi, rigurgiti e frequenti eruttazioni. Come conseguenza di tutto ciò la digestione risulta difficile e i disturbi sono più frequenti dopo i pasti (soprattutto quello serale) e durante le ore notturne.
Se come primo intervento per ridurre l'acidità di stomaco si può ricorrere all'assunzione di farmaci antiacidi, sicuramente dovrà essere intrapresa contemporaneamente un' azione di correzione delle proprie abitudini alimentari. In particolare si dovrà agire sia evitando cibi che provocano un'eccessiva produzione di acido cloridrico (troppo ricchi di grassi, troppo conditi...) sia evitando di ingerire quantità troppo grandi di cibo per evitare un'eccessiva distensione delle pareti dello stomaco (pasti più piccoli ed eventualmente più frequenti).
Consigli alimentari
CIBI CONSENTITI:
- crackers, grissini, fette biscottate, biscotti secchi, pasta
- riso, semolino, cereali, tapioca, brodo di verdura
- latte fresco e contenuto negli alimenti; formaggi freschi non fermentati
- uova non fritte o al tegamino
- verdure cotte
- frutta cotta e frutta fresca (se tollerata)
- tè molto leggero, caffè d'orzo e solo a fine pasto, acqua non gassata, tisane, zucchero non raffinato
CIBI VIETATI:
- pane fresco con mollica e poco cotto, farine integrali o di segale
- legumi interi (i legumi ben cotti e passati, a volte, sono ben tollerati)
- latte concentrato e latte freddo; formaggi fermentati e piccanti
- antipasti, stuzzichini, insaccati
- carni e pesci grassi
- la verdura cruda, in genere, non è ben tollerata (soprattutto i pomodori)
- tutta la frutta secca ed essiccata; tutta la frutta con i semi, acerba o poco matura
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vino puro, birra, tutte le bevande gassate, tè e caffè concentrati (soprattutto se a stomaco vuoto), liquori e alcoolici; tutte le bevande ghiacciate e quelle troppo calde; i succhi di frutta acidi (limone, pompelmo, arancio, albicocca)
- dolci fritti, farciti, di pasta sfoglia, con crema, cacao, cioccolato; gelati e sorbetti
- spezie piccanti e aceto
Oltre a seguire un regime alimentare specifico, per contrastare i disturbi causati dall'acidità di stomaco, esistono alcuni comportamenti e abitudini che possono aiutare il nostro stomaco a lavorare meglio.
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Masticare il cibo con cura e lentamente e cercare di rendere il tempo che dedichiamo al pasto un momento tranquillo. Fretta e stress non sono amiche di una buona digestione!
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Evitare pasti abbondanti e troppo distanziati tra loro o troppo frequenti (questi, potrebbero aumentare la secrezione acida). L'ideale sarebbero i classici 3 pasti quotidiani.
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Un riposino dopo mangiato sarebbe un vero toccasana. Ma anche soltanto evitare di esporsi al freddo subito dopo il pasto è un ottimo aiuto per la digestione.
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Utilizzare tecniche di cottura "leggere", come il forno, la griglia, il vapore, il microonde, la lessatura, il cartoccio, che permettono la cottura dell'alimento con un minimo utilizzo di grassi per il condimento.
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Evitare i cibi fritti, gli arrosti, le cotture prolungate, le salse, soprattutto se grasse o piccanti. Limitare i cibi molto speziati, fermentati o conservati, in scatola, affumicati o essiccati.
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I condimenti andrebbero aggiunti soltanto a fine cottura e in piccole quantità, per evitare che il cibo diventi troppo "pesante" e grasso.
Evitare le bevande fredde o troppo calde, il fumo, il caffè, anche se decaffeinato, il tè e i superalcoolici.
Quando si soffre di episodi occasionali di acidità di stomaco e di lieve entità, può essere sufficiente l'uso regolare di farmaci da automedicazione, come gli antiacidi, che permettono di neutralizzare il reflusso di acido nello stomaco, bloccandone la produzione.
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ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.