I reni filtrano un gran numero di sostanze dannose presenti nel sangue, ma se questa funzione si altera si parla di insufficienza renale che può essere acuta o cronica.
Questa patologia dipende da incapacità dei reni di esplicare la loro funzione escretoria e regolatoria.
Nella forma acuta ciò si verifica improvvisamente e rapidamente (blocco renale), si ha oliguria (riduzione della produzione di urina), valori di emoglobina normali e invariate dimensioni dei reni; le cause sono gravi infezioni, notevole disidratazione, impiego di particolari farmaci o interventi chirurgici.
Nella forma cronica invece si ha perdita permanente della funzione renale con accumulo graduale delle sostanze dannose nel sangue, che può portare a intossicazione con danni irreversibili nel giro di pochi anni.
La pressione arteriosa è alta, ed inoltre il paziente accusa stanchezza, pallore, e scarso appetito.
Se si verifica in età evolutiva può provocare anche ritardo nella crescita.
E' comunque più frequente negli anziani.
La causa solitamente è una malattia , per esempio il diabete, l'ipertensione o la glomerulonefrite, ma anche terapie molto prolungate con farmaci quali i FANS ed alcuni analgesici in associazione possono portare a questa potologia.
L'insufficienza renale cronica richiede trattamenti con specifici farmaci e dieta adeguata.
Nei casi più gravi si deve ricorrere a dialisi e trapianto renale.
La diagnosi si effettua con esami di laboratorio e strumentali (radiografia e d ecografia).
Per quanto riguarda il regime nutrizionale la Società Italiana di Nefrologia (SIN) ha pubblicato le linee guida per la terapia conservativa dell'insufficienza renale cronica:
Proteine 0.7 g/kg/peso ideale (75% ad alto valore biologico)
Glucidi 60% delle calorie (zuccheri complessi, alimenti a basso indice glicemico)
Lipidi 30% delle calorie (rapporto ac.grassi polinsaturi:saturi > 1.2; COL 300-350 mg/die)
Calorie > 35 Kcal/kg peso ideale /die
Potassio Introito libero per VFG > 10 mL/min
(dal sito http://www.sin-italy.org/ )
E' importante il controllo periodico di un dietista in modo da evitare malnutrizione: infatti il ridotto apporto di proteine dev'essere sempre bilanciato da un maggior introito di carboidrati e lipidi , pur tenendo sempre conto dello stato di salute del paziente.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.